14 nov. – Il debito pubblico e’ diminuito in settembre di 14,4 miliardi, a 2.134 miliardi, mentre nei primi nove mesi dell’anno e’ aumentato di 64,2 miliardi. Lo rileva la Banca d’Italia. Il calo di settembre, spiega via Nazionale, e’ stato determinato dalla “riduzione di 30,9 miliardi delle disponibilita’ liquide del Tesoro (pari a fine settembre a 51,6 miliardi; 40,8 a settembre 2013), che ha piu’ che compensato il fabbisogno del mese (18,4 miliardi)”.
L’emissione di titoli sopra la pari, il deprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione hanno complessivamente contenuto l’incremento del debito per 1,9 miliardi. Il debito continua Banca d’Italia, “e’ diminuito di 14,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,4 miliardi; il debito degli Enti di previdenza e’ rimasto sostanzialmente invariato”. Comunque, aggiunge via Nazionale, “nei primi nove mesi dell’anno il debito pubblico e’ aumentato di 64,2 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (57,9 miliardi) e l’aumento delle disponibilita’ liquide del Tesoro (13,9 miliardi).
Nel complesso, l’emissione di titoli sopra la pari, il deprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione hanno contenuto l’incremento del debito per 7,6 miliardi. Sul fabbisogno dei primi nove mesi ha inciso per 4,7 miliardi il sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro.
Nel complesso, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro era pari alla fine dello scorso settembre a 60,3 miliardi. .