Il G20 annuncerà la fine dei depositi sicuri, seguirà la corsa agli sportelli

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13 nov – (WSI) – L’iperinflazione tedesca nel 1923 e la Grande Depressione un decennio più tardi, sono la dimostrazione di come in fretta e con tanta intensità può perdere valore la moneta in termini nominali.

Al termine del G20 di Brisbane, i grandi del mondo ufficializzeranno con ogni probabilità il piano di confisca dei depositi bancari delle somme più ingenti in caso di fallimento di una banca, alimentando i timori che i conti corrente possano assumere un valore, come successo nel 1923 e nel 1932, inforiore alle banconote.

Se così fosse veramente, come osserva il consulente di investimenti Russel Napier, il valore dei depositi in banca sarebbe destinato a scendere in termini nominali. I leader dei grandi della Terra riuniti in Austalia annunceranno formalmente che i depositi sono solo una parte della struttura di capitale delle banche.

In seguito al crac di una banca, a quel punto inevitabilmente i depositi subiranno un tracollo in termini nominali. “Diventerà chiaro a tutti – dice lo strategist indipendente – che un conto corrente in banca non avrà più valore come lo avrà una banconota“.

Se una banconota non può essere soggetta a un calo del suo valore in termini nominali, come invece potrebbe succedere al denaro depositato in banca, allora sillogismo vuole che le banconote abbiano tutte le credenziali per diventare un deposito da considerare più sicuro di un conto corrente bancario.

Se così fosse, cosa preferiranno risparmiatori e investitori come forma più sicura? Un tale cambio di preferenze ha un nome e si chiama “corsa agli sportelli”.

Fonte: ERIC, piattaforma online di consulenza investimenti