Pechino e Tokyo dicono “no”al dollaro: con l’accordo firmato a Pechino dal primo ministro cinese Wen Jiabao e dal suo omologo cinese Yoshihiko Noda, i due Paesi si impegnano a ridurre l’impiego del biglietto verde negli scambi commerciali bilaterali. Il Giappone ha inoltre confermato l’intenzione di acquistare titoli del debito pubblico cinese, aggiungendo per la prima volta il renminbi al suo portafoglio di riserve in valuta estera.
Cina e Giappone si preparano a mandare in pensione il dollaro? Al momento le società cinesi che acquistano beni giapponesi convertono gli yuan in dollari, data la riluttanza dei nipponici ad accettare la moneta cinese, e – allo stesso modo- le compagnie giapponesi cambiano gli yen in divisa statunitense prima di comprare beni cinesi.
Da tempo Pechino è impegnata in un lento ma continuo processo di internazionalizzazione dello yuan: solo negli ultimi giorni, ad esempio, la Cina ha avviato swap bilaterali di valuta con Thailandia e Pakistan, che si vanno ad aggiungere agli altri patti simili stretti con altri paesi dell’area.
L’accordo col Giappone, tuttavia, manca ancora di una definizione precisa dei tempi e dei modi coi quali le due nazioni intendono diminuire l’impiego del dollaro: le conseguenze del patto, dicono gli analisti, si potranno osservare solo medio periodo.