10 nov. – Quando per accusare il nemico fai un atto di autoaccusa. Questo è un esempio: nei cieli NATO qualcuno dorme o cerca il disastro.
Il 3 marzo un aereo di linea della linea scandinava Sas diretto a Roma avrebbe rischiato la collisione con un caccia russo che non aveva acceso il trasponder per segnalare la sua posizione. E’ uno dei 40 incidenti aerei sfiorati che avrebbero coinvolto velivoli russi dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, denunciati in un rapporto dell’European Leadership Network, associazione londinese di studi sull’Europa.
Il rapporto sostiene che l’incidente avrebbe potuto provocare una strage simile a quella causata dagli ucraini che il 17 luglio colpirono un aereo della Malaysia Airlines nei cieli dell’Ucraina.
L’aereo della Sas era decollato da Copenaghen e a una cinquantina di chilometri a sud-est di Malmoe, in Svezia, si vide passare accanto il caccia russo. Secondo i media scandinavi il caccia passo’ a 90 metri dall’aereo di linea. A bordo del volo SAS 737 erano presenti 132 passeggeri, molti dei quali italiani, e il disastro wsarebbe stato sventato solo grazie “alla buona visibilita’ e alla prontezza dei piloti” dell’aereo di linea, allertati dai controllori del traffico aereo.
Ma pensate che il caccia russo non lo abbia visto? l’aereo di linea ha un transponder e quindi era ben visibile sul radar….o l’aereo russo era un modello invisibile ai radar??