8 nov – Assalita a calci e pugni da giovani dei centri sociali, l’auto con cui il segretario della Lega Matteo Salvini è arrivato a un campo nomadi di Bologna per una visita. L’autista ha accelerato e l’auto è si è allontanata seguita a piedi dai teppisti rossi.
La Volvo ha fatto per proseguire, ma uno dei contestatori si è aggrappato al tetto, costringendola a fermarsi pochi metri più avanti. A quel punto, uno dei giovani ha lanciato un oggetto, con ogni probabilità un grosso sasso, nel lunotto posteriore, sfondandolo. L’autista di Salvini è comunque riuscito a riprendere la marcia. Ma la visita al campo nomadi è saltata
“Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina, prima ancora che ci avvicinassimo al campo rom. Noi stiamo bene. Bastardi. Se questa è la Bologna ’democratica e accogliente’, dobbiamo liberarla“. Così il numero uno della Lega, a caldo, sul suo profilo Facebook.
Come scrive libero
L’arrivo al campo nomadi abusivo alle porte di Bologna del leader leghista era infatti stato annunciato giorni fa, dopo che la consigliera Borgonzoni era stata aggredita all’interno dello stesso campo. Eppure, a proteggere il leader leghista ed europarlamentare non c’era nemmeno un poliziotto. Nemmeno uno, nonostante la visita di Salvini fosse stata “accolta” nei giorni scorsi da minacce da parte dell’antagonismo rosso bolognese.
Cori di teppisti esaltati gridavano ‘Assassino, vergogna, razzista schifoso, te ne devi andare da Bologna’.
“Spero che la condanna all’assalto a sassate della mia auto sia unanime da tutta la politica, perche’ al di la’ delle parti non si puo’ prendere a sassate una macchina, con due ragazze a bordo. Per fortuna nessuno si e’ fatto male”.
Cosi’ Salvini nella conferenza stampa all’Hotel Fiera, a Bologna. “C’e’ il daspo per i tifosi – incalza Salvini in conferenza, ripresa in diretta dal Corriere.it – e mi chiedo certi balordi cosa facciano in giro per Bologna: devono essere rinchiusi“. E continua: “E’ la prima volta in 20 anni che mi capita una cosa del genere, quando ti vedi arrivare davanti delle persone con le cinghie in mano ti spaventi. Io comunque nel campo rom ci torno”. “Oggi faccio lavorare l’avvocato, oltre a denunciare quelli che hanno devastato l’auto, denuncio anche tutti i cretini che su Facebook istigano alla violenza“.
Il segretario federale della Lega Nord ha poi letto alcune frasi ‘postate’ sulla sua pagina Facebook (come ‘Il prossimo che finira’ a testa in giu’, sei tu’). E ancora. “Siamo stati circondati: se non fossimo andati via ci avrebbero ammazzato. Siamo stati aggrediti da questi balordi, gia’ noti alle forze dell’ordine.
Le immagini parlano chiaro: se fossimo rimasti ci avrebbero massacrato”.