6 nov. – I rischi per l’Eurozona restano “orientati al ribasso” e “la ripresa dovrebbe continuare a essere minata dall’elevata disoccupazione, dalla considerevole capacita’ non utilizzata e dai necessari aggiustamenti nei settori pubblico e privato”. Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa, sottolineando come “l’insufficiente applicazione di riforme strutturali resti un fattore di rischio chiave“.
Inoltre, ha aggiunto Draghi, “l’indebolimento del ritmo di crescita dell’area euro e gli accresciuti rischi geopolitici potrebbero erodere la fiducia, in particolare per quanto riguarda gli investimenti privati”. Per questo il direttivo della Bce ha “dato mandato allo staff dell’Eurotower per studiare nuove misure straordinarie da usare se necessario“, ha annunciato Draghi, il quale ha aggiunto che il direttivo ha approvato all’unanimita’ l’impegno all’utilizzo delle misure straordinarie. “Se dovesse essere necessario indirizzare ulteriormente i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione – aggiunge – il direttivo e’ unanime nel suo impegno a usare strumenti straordinari aggiuntivi in linea con il suo mandato”.
“Questo comunicato – spiega – e’ stato siglato all’unanimita’ dall’intero consiglio dei Governatori”. Dopo l’acquisto dei covered bon la Bce iniziera’ “presto ad acquistare gli Abs. “Il programma durera’ due anni”, ha detto il presidente della Bce. “Insieme a misure di rifinanziamento a lungo termine – aggiunge – che condurremo fino al giugno 2016 questi acquisti di asset avranno un impatto sui nostri bilanci che ci aspettiamo tornino ai livelli che avevano ai primi del 2012” e cioe’ intorno ai mille miliardi di euro. Il direttivo della Bce “continuera’ a monitorare da vicino i rischi sull’andamento dei prezzi a medio termine”, ha spiegato Draghi.
“In questo contesto – aggiunge – ci focalizzeremo sulle ripercussioni che danneggiano la dinamica della crescita, sugli sviluppo geopolitici, sui tassi di cambio, sul livello dei prezzi dell’energia”. La flessibilita’ gia’ esistente nelle regole del Patto di Stabilita’ e Crescita consente ai governi dell’Eurozona di affrontare le riforme strutturali, ha ripetuto il presidente della Bce. Draghi ha inoltre spiegato ancora una volta che i governi non “dovrebbero fare marcia indietro rispetto ai progressi compiuti in campo di consolidamento fiscale”, “procedendo in linea con il Patto” e adottando “un mix di politiche fiscali piu’ favorevoli alla crescita”. (AGI) .