1 novembre – Tante le similitudini con il caso di William Broeksmit, suicidatosi lo scorso gennaio
Era il 26 gennaio quando William Broeksmit, un ex dirigente della Deutsche Bank, è stato trovato morto nella sua casa dopo un apparente suicidio a South Kensington. Con quello di Broeksmit si era arrivati a 11 suicidi nel giro di qualche mese nel mondo dell’alta finanza.
Scrive antiplomatico che
Durante l’estate questa tragica serie di morti sembrava essersi interrotta, ma ecco che la scorsa settimana si apprende del suicidio di Thierry Leyne, un imprenditore franco-israeliano, partner dell’ex capo del FMI, Dominique Strauss-Khan, con cui l’economista ha dato vita a un fondo d’investimento da 2 miliardi di dollari. Leyne si è suicidato a Tel Aviv buttandosi dal 23° piano di una delle Torri Yoo, un prestigioso complesso residenziale.
Poche ore dopo la notizia della morte di Leyne, il WSJ ha riferito che un altro veterano della Deutsche Bank si è suicidato, e non un funzionario qualunque, ma il Managing Director e Associate General Counsel della banca, Calogero “Charlie” Gambino, 41 anni, che è stato trovato impiccato la mattina del 20 ottobre a New York.
Come promemoria, l’altro dirigente della Deutsche Bank che è stato trovato morto all’inizio dell’anno, William Broeksmit “era ansioso perché varie autorità stavano investigando sulle attività della banca dove lavorava”, stando alla testimonianza scritta del suo psicologo ripresa dal WSJ. Ora che un simile suicidio per impiccagione è avvenuto tra i vertici dell’importante banca europea, e di una persona che ricopriva una posizione quasi identica, le coincidenze solleveranno molte domande.
Il WSJ riporta che Gambino era “coinvolto in questioni legali per la Deutsche Bank, tra cui la manipolazione del London Interbank Offered Rate, o Libor, e indagini in corso nella manipolazione dei mercati delle valute”.
Gambino ha iniziato la sua carriera presso la SEC stessa dove ha lavorato tra il 1997-1999.
Al momento i motivi della morte di Gambino restano ignoti.
Ciò che invece è noto, e che ZeroHedge non smette di ricordare, è che il gigante europeo, la Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo)