23 ott 2014 – Nove milioni di persone nel mondo hanno contratto la tubercolosi nel 2013. 1,5 milioni ne sono decedute, inclusi 360mila positivi all’Hiv. Lo rivela il “Global Tuberculosis Report 2014”, pubblicato oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’, che comunque come la mortalita’ legata alla Tbc sia diminuita del 45% dal 1990 ad oggi, mentre il numero di persone che sviluppa la malattia cala dell’1,5% ogni anno.
Si stima che dal 2000 ad oggi attraverso diagnosi precoci e terapie siano state salvate 37 milioni di vite. “Gli sforzi per combattere la malattia sono sostanzialmente aumentati cosi’ come e’ cresciuta la sorveglianza negli ultimi anni”, ha spiegato Mario Raviglione, direttore del Global Programme dell’Oms sulla Tbc, ma allo stesso tempo, il Report evidenzia anche come molte vite siano state perse per una malattia curabile che si conferma il secondo big killer fra le malattie causate da un unico agente infettivo
. Inoltre, ogni anno circa 3 mln di persone che contraggono la malattia restano al di fuori dei sistemi sanitari nazionali, sia perche’ non diagnosticasticati, sia perche’ diagnbosticati ma non registrati. I fondi per combattere l’epidemia a livello globale restano insufficienti, malgrado gli sforzi, evidenzia il Rapporto, mentre la capacita’ di diagnosi aumenta piu’ velocemente di quella di cura.
Continua e cresce il problema delle resistenze ai farmaci con circa 480mila nuovi casi stimati nel 2013. A livello globale, circa il 3.5% di tutti i pazienti di Tbc ha avuto questo problema nel 2013. L’epidemia rimane servera soprattutto in determinate regioni, come l’Europa dell’est e l’Asia centrale. Dal 2009 ad oggi, grazie ai test di diagnosi rapida sempre piu’ diffusi, i casi diagnosticati sono triplicati, malgrado questo pero’, non tutti vengono raggiunti dalle cure. Il Rapporto rileva inoltre che circa 1,1 mln dei 9 milioni che si sono ammalati nel 2013 era Hiv-positivo (circa il 13%), con 4 casi su 5 di decesso nella Regione Africana. asca