Società cooperative, evasione fiscale miliardaria e mazzette: 62 indagati a Roma

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21 ott. – Una maxi-evasione del fisco, dell’ordine di 1,7 miliardi di euro, grazie a un giro di false fatturazioni da parte di societa’ cooperative che poi sparivano per far posto ad altre e perpetuare il giro. Il denaro illecitamente distratto veniva quindi veicolato su conti correnti intestati a societa’ fiduciarie di San Marino e del Lussemburgo, per il successivo reimpiego nel settore immobiliare.

Inoltre c’e’ il sospetto che una sorta di contabilita’ riservata e parallela riguardi somme che sono state erogate ad appartenenti a pubbliche amministrazioni per finalita’ illecite in corso di accertamento. In particolare le erogazioni riguardano gli anni compresi tra il 2010 e il 2012 e la loro provvista deriva dalle riserve occulte costituite mediante la distrazione di denaro delle cooperative. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Roma attraverso le indagini, durate oltre due anni, nome in codice “Miliardo”, condotte dal Nucleo speciale polizia valutaria.

Questa mattina e’ scattata l’operazione che ha portato a decine di perquisizioni e a numerosi sequestri di beni immobili. Sono 62 le persone indagate. A capo dell’organizzazione, stando alle indagini, vi sarebbero gli imprenditori romani Pierino Tulli e Maurizio Ladaga. Le verifiche hanno consentito di accertare che le organizzazioni individuate risultavano specializzate nella sistematica evasione della riscossione di debiti tributari, mediante l’utilizzo di circa 250 societa’ consortili e cooperative, operanti nei settori del trasporto, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata. I finanzieri – coordinati dal pool di magistrati della Procura di Roma del ‘Gruppo Economia’ – hanno proceduto oggi all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per oltre 100 milioni di euro, emesso dal gip di Roma, Valerio Savio, nei confronti di un’associazione capeggiata e promossa dai titolari del cosiddetto “Gruppo GESCONET”.

Le 62 persone coinvolte sono indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e reati tributari. Numerose le perquisizioni locali e domiciliari effettuate oggi nel Lazio, in Lombardia, Piemonte, Veneto e Sardegna per individuare e sottoporre a vincolo cautelare circa 90 immobili tra uffici, unita’ residenziali e opifici, due aziende, nonche’ numerosi mandati fiduciari e oltre cento rapporti bancari. Il meccanismo utilizzato sin dal 2001 consisteva nell’affidamento di servizi in subappalto a societa’ cooperative appositamente costituite, da parte delle societa’ consortili amministrate dagli indagati, che si aggiudicavano gli appalti sia da enti pubblici, sia da societa’ private di rilevanza nazionale. Le societa’ cooperative, a loro volta, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti accreditavano il denaro a ulteriori cooperative “finali”, i cui conti venivano poi svuotati con prelievi in contante. agi