18 settembre – Incoraggiando il crollo del prezzo del greggio, l’Arabia Saudita sta prendendosi un rischio calcolato nelle sue relazioni gia’ incrinate con gli Stati Uniti Allo stesso tempo tuttavia il crollo del prezzo fara’ scendere il costo del carburante in America e se la mossa sara’ prolungata nel tempo potrebbe colpire la Russia e l’Iran in un momento in cui Washington sta cercando di mettere sotto pressione entrambi i Paesi.
Cosa fa l’agenzia di rating Moody’s?
Moody’s ha declasssato il rating della Russia da Baa1 a Baa2 con outlook negativo. L’agenzia di rating ha giustificato il passo per “le conseguenze sulle prospettive di crescita a medio termine della prolungata crisi Ucraina, incluso l’allargmento dei settori sottoposti a sanzioni internazionali” e alla “graduale ma progressiva erosione delle riserve di capitale di valuta straniera dovuta alla fuga di capitali, dal ristretto accesso al mercato internazionali dei prstiti e – infine – al ribasso del prezzo del petrolio”, da cui dipendene il grosso delle netrate di Mosca.
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Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che l’economia mondiale crollera’, se il prezzo del petrolio rimane sugli 80 dollari al barile. A suo dire, “nessuno dei principali partecipanti del mercato petrolifero e’ interessato” a tenere il greggio a questo livello, ma “se i prezzi mondiali rimangono sugli 80 dollari, allora tutta la produzione crollera’ – ha ammonito a margine del vertice Asem, citato dalle agenzie russe – i principali paesi produttori di petrolio calcolano il loro bilancio sugli 80 dollari o poco meno di 90 dollari al barile”. Parlando poi delle ragioni del crollo del greggio, il leader del Cremlino non ha escluso che esista un complotto contro la Russia: “Le cospirazioni sono sempre possibili, ma in questo caso colpiscono duramente gli stessi cospiratori”.
Moody’s sono dei prezzolati portaborse, come tutte le agenzie di rating,che devono essere solo sciolte.