9 ottobre – Il Tribunale di Busto Arsizio, al termine del processo di primo grado sulle presunte tangenti per l’appalto da 560 milioni di euro di 12 elicotteri all’India nel 2010, ha condannato l’ex AD di Finmeccanica Giuseppe Orsi e l’ex AD di AgustaWestland Bruno Spagnolini a due anni per false fatture e li ha invece assolti dall’imputazione di corruzione internazionale.
La sentenza è stata letta dal presidente del collegio giudicante Luisa Bovitutti, dopo circa quattro ore di camera di consiglio, davanti ai due imputati, presenti a tutte le udienze del dibattimento iniziato nel luglio 2013.
La condanna per false fatture è limitata agli anni 2009 e 2010. L’assoluzione è stata stata stabilita “perché il fatto non sussiste”. Orsi e Spagnolini sono stati inoltre condannati a un anno di interdizione dai pubblici uffici, mentre ad AgustaWestland verranno confiscati oltre un milione di euro per il 2009 e oltre 2 milioni per il 2010.
Il Tribunale ha inoltre condannato i due imputati al risarcimento dei danni all’Agenzia delle Entrate da liquidarsi in separata sede e al versamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di un milione e 500.000 euro.
La procura, al termine della requisitoria di tre mesi fa aveva chiesto la condanna di Orsi e Spagnolini rispettivamente a sei e cinque anni di reclusione per i reati di corruzione giudiziaria e false fatture. Le due parti civili, l’Agenzia delle Entrate e il Ministero della Difesa indiano, si erano associate alla procura e avevano chiesto il risarcimento dei danni morali e patrimoniali da liquidare in separata sede.
Le difese, in tre giorni di arringhe concluse la scorsa settimana, avevano chiesto la piena assoluzione di entrambi gli imputati, sostenendo l’assenza di prove sia di un accordo corruttivo, sia dell’atto contrario ai doveri d’ufficio di pubblici ufficiali indiani, sia delle sovraffatturazioni ai consulenti..
Il caso degli elicotteri ha messo in forte imbarazzo il governo indiano che ad agosto ha vietato alle società del gruppo Finmeccanica di presentare offerte per futuri contratti, mentre le autorità di New Delhi continuano a indagare sulle presunte tangenti per questa commessa, poi annullata (l’India finora ha inoltre escusso fidejussioni per circa 225 milioni e si è tenuta i primi tre elicotteri, che valgono circa 37 milioni di euro l’uno).
(Emilio Parodi) reuters