30 set. – L’uscita dalla recessione sembra per l’Italia ancora lontana: l’Istat, nella nota mensile sull’economia del paese, certifica che nel terzo trimestre ci sara’ una “nuova flessione” del Pil. Cio’ e’ dovuto non soltanto alle difficolta’ della nostra industria ma anche alla fragilita’ della domanda interna, e dai consumi deboli. E con i consumi “compressi dalle difficili condizioni del mercato del lavoro”, la locomotiva-paese non riparte. Insomma, spiega l’Istat, “l’attuale fase di debolezza del ciclo economico e’ attesa proseguire anche nel terzo trimestre”.
In particolare sul mercato del lavoro, “il tasso di posti vacanti permane su livelli molto bassi, a sottolineare la prolungata scarsita’ di posti di lavoro disponibili che sembra divenire una caratteristica strutturale”. Al punto che sempre l’Istat conferma il dramma della disoccupazione giovanile: tra i 15 e i 24 anni il 44,2% non ha un impiego e si tratta di una percentuale cresciuta tra luglio e agosto di un punto. Anche se decisamente migliore appare la situazione dell’occupazione in linea generale, perche’ – sempre a quanto comunica l’Istat – gli occupati in Italia ad agosto scorso sono 22 milioni 380 mila, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente (+32 mila) e sostanzialmente invariati su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cresce di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia rispetto a dodici mesi prima.