Kissinger: i soldati “stupidi animali da usare come pedine per la politica estera”

30 settembre – Un pretesto per giustificare altri colpi di Stato: “I soldati stupidi animali da usare come pedine per la politica estera.”
L’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, e una delle figure più potenti nel club Bilderberg, Henry Kissinger, auspica la creazione di una forza mercenaria globale per combattere i terroristi.

Kissinger-Napolitano

La giornalista americana di Fox News, Bill O’Reilly, ha affermato, in un programma dell’ABC News, che Kissinger, famoso globalista e membro del club Bilderberg, “per anni ha appoggiato l’idea di creare una forza globale anti-terrorismo finanziata da una colazione di nazioni sotto la supervisione del Congresso”.

Come riportato nel portale ‘Infowars‘ non sorprende apprendere che Kissinger sostiene l’idea di un esercito mercenario con il pretesto della lotta al terrorismo, visto che lui “ha supervisionato direttamente i colpi di stato contro i governi eletti in Sud America e in altri luoghi, così come il massacro in Vietnam e Cambogia, sotto la giustificazione della lotta contro l’ascesa del comunismo. ”

Kissinger si considera un “globalista convinto” che all’età di 91 anni continua a scrivere libri che chiedono apertamente la creazione di un governo mondiale, perché, egli suggerisce, gli stati nazionali “stanno causando scompiglio nel mondo moderno” .

Il portale fa anche riferimento alle parole dei noti giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein, i quali richiamano le parole di Kissinger quando descrisse i soldati come “stupidi animali da usare come pedine per la politica estera.”

ANTIPLOMATICO

One thought on “Kissinger: i soldati “stupidi animali da usare come pedine per la politica estera”

  1. Certo sono gli stati nazionali a causare scompiglio. Incredibile… Purtroppo ci hanno ridotti al livello delle pecore e la maggioranza ci crede. L’unico motivo vero dietro al governo globale e’ puramente di origine esoterica. Ma la gente ormai e’ anestetizzata al ragionamento. C’e’ ben poco da fare, credetemi.

Comments are closed.