21 settembre – La Pubblica amministrazione italiana deve ancora pagare alle imprese 35 miliardi di euro. La stima è della Cgia di Mestre, che peraltro avverte come questa “cifra imponente” potrebbe anche aumentare, a causa del perdurare di ritardi con cui la P.A. paga i fornitori. “Nonostante gli sforzi fatti dagli ultimi esecutivi siano stati encomiabili, lo Stato italiano rimane il peggiore pagatore d’Europa“, ha affermato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, citato in un comunicato.
Sebbene esista una direttiva europea che impone pagamenti in 30 giorni, salvo alcune limitate eccezioni a 60 giorni “nel 2014, secondo Intrum Justitia, la media in Italia è di 165 giorni – ha proseguito Bortolussi -. Se in questo ambito anche le Pubbliche amministrazioni di Grecia, Cipro, Serbia e Bosnia sono più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto”.
La scorsa primavera il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva annunciato, nella trasmissione di “Porta a Porta” che entro il 21 settembre (giorno di San Matteo) la Pubblica amministrazione avrebbe pagato tutti i debiti contratti con le imprese. Purtroppo, dice la Cgia, la promessa non è stata mantenuta. La Cgia cita i dati forniti dal Ministero dell’Economia: nel biennio 2013-2014 sono stati messi a disposizione 56,8 miliardi di euro sul pagamento dei debiti pregressi, entro il 21 luglio 2014 (ultimo aggiornamento disponibile) ne sono stati pagati 26,1.
In buona sostanza, l’incidenza dei pagamenti effettuati sul totale delle risorse stanziate si ferma al 46 per cento. Per estinguere completamente le risorse a disposizione le aziende devono ricevere ancora 30,7 miliardi di euro. Stando alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dopo il 21 luglio sarebbero stati pagati altri 5-6 miliardi di euro.
Pertanto, secondo l’associazione la cifra totale erogata sino ad oggi dovrebbe attestarsi attorno ai 31-32 miliardi di euro, pari al 56 per cento circa del totale stanziato. In termini assoluti alle imprese rimarrebbero da saldare altri 24-25 miliardi di euro. tmnews