20 settembre – L`Italia “ha contribuito con sei voli di aiuti umanitari” e ha “deciso il sostegno militare” alle forze che in Iraq contrastano i terroristi dello Stato islamico, ma resta “pronta e desiderosa a fare di più soprattutto in addestramento, consulenza, sostegno logistico e rifornimenti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nell’intervento di venerdì al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Dall’Italia aiuti umanitari – La titolare della Farnesina ha parlato, oltre alle spedizioni aeree a scopo umanitario, di “due voli carichi di armi e munizioni già arrivati e Erbil, di altri due con lo stesso carico, per un totale questo mese di 18 missioni analoghe”
In giornata, Mogherini aveva già escluso un possibile coinvolgimento delle forze di Roma nei raid aerei contro i militanti sunniti.
Coordinamento con l’Iraq – Mogherini ha sottolineato che l’Italia si è coordinata con Baghdad e le autorità curde negli aiuti, perché “il migliore e più importante contributo è e sarà il sostegno politico al governo iracheno, che lavora per essere inclusivo e per l’unità del Paese”.
La coalizione non è contro l’Islam – E’ necessario, ha aggiunto la Mogherini, “rendere molto chiaro che questa non è una coalizione dell’Occidente contro l’Islam, ma che al contrario è una partnership globale a sostegno dell’Iraq e di tutti gli iracheni, siano essi musulmani, sunniti, sciiti, yazidi, cristiani o altri, contro le organizzazioni terroristiche”. “Dobbiamo unire le forze”, “coordinarci e avere un approccio comune” contro lo Stato islamico (che NON è islam, come si capisce dal nome stesso…). È una minaccia globale e richiede una risposta globale”.
Stop ai finanziamenti ai terroristi – Mogherini ha inoltre sottolineato che “serve una strategia comune” per fermare i ‘foreign fighters’, per mettere fine ai finanziamenti ai militanti e per sostenere i Paesi che accolgono “immensi flussi di rifugiati”, come Libano e Giordania, perché non ne siano destabilizzati.
Con il termine `foreign fighters` si intendono i musulmani che si radicalizzano in Occidente e vanno in Iraq e Siria per unirsi alla jihad, con il rischio che tornino nei loro Paesi d`origine e compiano attacchi terroristici. tiscali
Infatti la coalizione è contro la Siria, siccome la roccaforte dell’ISIS è a Raqqa in Siria faranno finta di bombardare i terroristi per attaccare le forze armate Siriane unico baluardo dell’Europa contro il cancro islamista