13 set. – “A meno di un eccezionale recupero nei prossimi mesi, anche il 2014 sembra destinato ad essere un anno nero per il commercio e per il turismo”. E’ quanto sostiene Confesercenti, che durante l’ultimo giorno del suo Meeting annuale a San Martino in Campo (Perugia), diffonde i numeri su aperture e chiusure nei primi 8 mesi dell’anno.
Considerando tutti i comparti d’attivita’ del settore (commercio in sede fissa, ambulanti, alloggio e somministrazione) tra gennaio e agosto il saldo di imprese e’ negativo per 24.167 unita’. In media, ne sono sparite per sempre circa 100 ogni giorno.
“I nostri settori stanno ancora attraversando una fase molto difficile – afferma Marco Venturi, presidente Confesercenti -. Non sorprende: dal 2007 ad oggi in media ogni famiglia ha perso 4.400 euro di potere d’acquisto, un crollo che si e’ pesantemente riflettuto sui consumi. Anche quelli turistici: quest’estate, complice il maltempo, le attivita’ ricettive hanno perduto 1,2 miliardi di fatturato rispetto al 2013”. “L’auspicio – aggiunge – che lancio in occasione dell’Ecofin di oggi, e’ che dall’Europa arrivi un segnale forte e non ambiguo che confermi la necessita’ di sostenere la crescita. Non solo in Italia, ma in tutta Europa: perdere altro tempo, in queste condizioni, significherebbe – conclude Venturi – inchiodare l’intera Unione europea ad una pericolosissima situazione di stagnazione e deflazione” .
Commercio: Confesercenti, oltre 60% prevede calo fatturato 2014
Oltre il 60% dei commercianti prevede un calo del fatturato nel 2014 rispetto al 2013, ma il 78% pur ammettendo difficolta’ spera di superare la crisi e andare avanti. E’ un misto di pessimismo e speranza quanto emerge da un sondaggio Swg per Confesercenti eseguito tra il 9 e 10 settembre su un campione casuale di 600 titolari di pmi. Per il 55% degli intervistati il Paese e’ entrato in una fase di stagnazione, mentre per il 45% la crisi continua e, anzi, in futuro peggiorera’. Rispetto al 2014 solo il 10% afferma di aver recuperato, mentre il 47% sostiene di aver perduto terreno con il 43% che non ha visto variazioni rispetto al 2013.
Per la fine dell’anno il 57% non prevede grandi cambiamenti, per il 36% la situazione peggiorera’, mentre migliorera’ solo per il 7%. Riguardo al fatturato nel 2014 sul 2013: per il 24% sara’ invariato, il 37% prevede un calo tra -15 e -25%, il 24% prevede un calo tra lo 0 e -15%, il 13% prevede un aumento tra lo 0 e il 15% e solo il 2% un aumento tra il 15 e il 25%. Sui progetti futuri, il 15% dichiara che chiudera’ il prossimo anno e si ritirera’, il 3% che chiudera’ per aprire un’altra impresa, il 4% dichiara che la sua attivita’ va bene, mentre il 78% dice che ha delle difficolta’ ma spera di superare la crisi.