8 sett – Ragusa L’Italia fa posto a tutti. Si stringono i denti. Si stringono anche le cinghie. E, tra una difficoltà e l’altra per riuscire a sbarcare il lunario, ci si sbraccia per accogliere gli immigrati.
Ma tante volte «fai bene e scordatelo» come dicevano gli antichi. Perché i sacrifici non sono sempre apprezzati. Eccoci ad esempio a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove, a guardarli dormire davanti al Municipio, si direbbe che per 25 immigrati del Ghana e del Gambia non si sia trovato posto. Invece c’era eccome. Ma non era benaccetto.
A dirla tutta a non garbare erano gli immigrati già ospiti al Cpsa. Il gruppetto non ne gradiva la nazionalità (egiziana). «Vogliamo stare nella parrocchia del Rosario». Ed ecco inscenata la protesta. E via all’ormai solito impiego di polizia e carabinieri, come se non avessero da fare. «Il Cpsa è decentrato – spiega il sindaco, Luigi Ammatuna – Gli immigrati vogliono restare in città». Non è più possibile ospitarli nemmeno al palazzetto dello Sport, utilizzato fino a ieri per l’accoglienza e ora svuotato per restituirlo alla città.
Avviata la mediazione, è arrivato l’accordo quando si è deciso di assecondare gli immigrati facendoli rientrare nella struttura religiosa in attesa del successivo trasferimento altrove. Poche settimane prima a dare fastidio a 22 immigrati minorenni era stata la presenza di zanzare che a loro dire infestavano la struttura che li ospitava in provincia di Ragusa. […] il giornale
come ti permetti, razista che non sei altro, non si devono dire queste cose, altrimenti la Kyenge, ti fa la macumba, attenta !!!!!!!!!!!!
Io non capisco in Ghana non c’è la guerra io ho amici ghanesi che vivono e lavorono in Ghana, perchè questi devono stare qua a nostre spese? In Ghana la gente come loro è considerata malissimo perchè sono quelli che non hanno voglia di fare niente. A calci nel sedere rimandateli indietro e chiediamo pure il risarcimento al Ghana.