Manovra: al governo Monti, a Imola Manca….

IMOLA 24 DIC – Nel consueto incontro di fine anno con la stampa locale il sindaco Daniele Manca ha fatto il bilancio di questo 2011 che si sta per concludere ed ha tracciato le prospettive per il futuro. Per il prossimo anno non ci saranno tagli ai servizi e nemmeno pressione sui redditi ma si cercherà di contrastare l’evasione fiscale e di tassare i patrimoni. Il sindaco si è detto soddisfatto del lavoro svolto dalla sua Giunta “in un momento di grande trasformazione come questo, difficile ed inedito. Nonostante la crisi – ha continuato Manca – ad Imola e nel Circondario si è riusciti a mantenere un livello di servizi che, per qualità e quantità, è a livelli europei, addirittura sopra i parametri di Lisbona”. Tra gli esempi portati i servizi alle famiglie, in particolar modo quelli per l’infanzia, in cui non si sono riscontrati ritiri in misura proporzionale ai numeri della crisi economica, e quelli relativi all’assegnazione di alloggi popolari che nel 2011 sono stati 61 e se si considera il triennio 2009-2011 il numero sale a 170. E poi ancora la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione “ in cui abbiamo anticipato di anni ciò che ora vuole fare il governo di Monti. Già da diverso tempo abbiamo portato avanti questo progetto di autoriforma, individuando nell’accorpamento dei servizi tra i Comuni un assetto innovativo per la gestione del territorio che può portare benefici importanti per la qualità della vita”.

2012: stretta sulle seconde case e lotta all’evasione.

Che il futuro immediato del Paese non sia roseo non è certo una novità, per far fronte a ciò che porterà il 2012 l’attuale Giunta ha in mente in primo luogo di non incrementare la pressione fiscale sui redditi, ma agire sui patrimoni. Niente aumento dell’Irpef quindi e nessun taglio nei settori del welfare, dell’istruzione e dei servizi. Per quel che riguarda l’Imu (imposta municipale unica) Manca ha ribadito il suo impegno a voler salvaguardare i redditi: “In una città dove circa l’82% delle abitazioni sono di proprietà questo significa concentrarsi sulle seconde case”. La tassazione sulla prima casa resterà invariata, sul valore della precedente Ici, 0.4 per mille. In questo modo ciò che sarà raccolto andrà girato in toto allo stato mentre ci si riserverà più spazio per agire sulla seconda casa. Applicando qui una tassazione al 7.6 per mille, il 50% delle imposte resterà nelle casse del Comune. Altro punto su cui il sindaco ha ribadito di voler concentrare il proprio impegno è il contrasto all’evasione fiscale, vero e proprio cancro del nostro sistema nazionale. Continuando nel solco già tracciato di una generale riorganizzazione dell’Amministrazione pubblica l’obiettivo è di spostare tecnici da altri incarichi e dirottarli alla lotta all’evasione.

Così Manca sulla manovra: “Assorbiremo tagli della manovra senza tagliare sui servizi. Il nostro impegno di ridurre l’indebitamento è stato mantenuto, se nel 2008 questo ammontava a 104 milioni ora siamo a 81 milioni e la previsione per il 2012 è che scenda ancora sui 77 milioni. Ridurre il debito è il migliore investimento che possiamo fare per i giovani e il futuro della comunità”.

Tre progetti per il futuro prossimo.

Col nuovo anno l’Amministrazione si propone di organizzare un dibattito pubblico per discutere con la cittadinanza tre progetti cardine per lo sviluppo del territorio. Il Comune sembra così raccogliere le volontà, emersa sempre più nettamente nell’ultimo periodo, dei cittadini di partecipare direttamente alle scelte che riguardano la collettività. Sul tavolo saranno posti i temi della riorganizzazione socio-sanitaria, dell’urbanistica e delle politiche economiche.

Riguardo il primo punto, oltre quanto già detto, Manca si è soffermato sulle attività delle società partecipate, Sicim in primis. Riguardo la Sicim, rispondendo a critiche mosse da più parti, ha tenuto a ribadire che “non corrisponde a verità sostenere che si stia svendendo il patrimonio del Comune, stiamo vendendo agli attuali valori di mercato, che sono diversi da quelli di 3 o 4 anni fa ma comunque non sono sottocosto. Il patrimonio del Comune è quattro volte il debito: utilizzare il patrimonio per il coprire il debito è processo virtuoso, tant’è che lo stesso Monti sta utilizzando meccanismi simili”.

Strettamente legato a questo è il discorso sull’urbanistica. Si difendono le scelte relative all’Osservanza, dove il progetto delle case di Gae Aulenti, un centinaio di appartamenti, vengono inserite in un più ampio progetto di riqualificazione e difesa del centro storico. “La nostra idea di sviluppo urbano non è certo quella della cementificazione, pensiamo a 3500 nuove abitazioni da costruire in 25 o 30 anni. Vogliamo discutere con la città un nuovo modello di sviluppo: siamo ben consapevoli che la città non ha bisogno di una nuova Pedagna, e mi riferisco alle preoccupazioni relative all’area Zolino-Ortignola. Quello su cui vogliamo investire sono progetti di bioedilizia, case energeticamente autonome e a basso consumo”. Tra i progetti che potrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi anche la costruzione della quarta corsia dell’autostrada A14 e i due nuovi caselli a Dozza e Castel Bolognese che dovrebbero mutare in meglio, almeno così si auspicano gli amministratori, la viabilità nel territorio e poi la possibilità di una riorganizzazione degli impianti sportivi del Ruggi con una nuova piscina: “Esiste l’interesse in questo senso della Federazione italiana nuoto, – garantisce il sindaco – dal momento che qui a Imola si allenano diversi atleti di caratura internazionale e contemporaneamente è molto alta la fruizione degli impianti da parte di normali cittadini”.

Riguardo infine alla necessità di un nuovo piano di politica economica, la soluzione proposta è quella di una concertazione con le aziende locali per creare reti di imprese che sappiano affrontare le nuove sfide del mercato mondiale. “Lo sviluppo economico e occupazionale non dipendono solo da Comune e Regione, occorre concordare le priorità tra imprese e istituzioni per far sì che i livelli di occupazione reggano alla crisi. Sulla via Emilia abbiamo imprese tra le più importanti al mondo nei settori della meccanica e della meccanotecnica, abbiamo perciò le qualità per realizzare ed attrarre nuovi investimenti”.

Polemica sulle tariffe dell’acqua.

Rispondendo alle domande dei giornalisti Daniele Manca ha voluto dire la sua riguardo le polemiche relative ai rincari delle tariffe dell’acqua annunciati da Hera per il prossimo gennaio. Tutto risalirebbe al 2007 quando a Bologna fu fatto un accordo secondo il quale sarebbe stato sufficiente l’aumento del consumo di acqua, senza aumentare le tariffe, per colmare un disavanzo che all’epoca ammontava a 30 milioni di euro. Contemporaneamente però i Comuni facevano campagne contro gli sprechi delle risorse idriche e l’aumento nei consumi non c’è stato: il disavanzo non si è colmato. “Dopo il referendum abbiamo garantito che non ci sarebbero stati rincari fino a fine anno e così è stato. Abbiamo scelto con Hera che si continuasse ad investire per salvaguardare la qualità dell’acqua che beviamo ed ecco che i rincari sono necessari. Voglio aggiungere che ora si pone un’enfasi secondo me eccessiva su questi rincari che hanno una piccola incidenza sulla spesa delle famiglie. Non si pone la stessa enfasi su rincari ben più sostanziosi come quello dei carburanti o dell’energia elettrica”.