Iraq, M5S e Sel: no all’invio di armi ai curdi

20 ago 2014 – Fuori tempo massimo, contro le regole e con un’operazione di mera facciata. Cosi’ intende agire il governo italiano alla richiesta europea di dare le armi ai curdi iracheni. Una richiesta arrivata a Ferragosto e su cui oggi i ministri di Esteri e Difesa hanno informato le due commissioni congiunte. ”Un’informativa che rischia di essere gia’ superata: infatti le notizie sono sicuramente notizie di seconda mano visto che in queste stesse ore Renzi e’ in visita in Iraq”.

Cosi’ in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle due commissioni che hanno presentato una proposta in una risoluzione preparata gia’ nel corso dei mesi scorsi dopo aver ascoltato anche rappresentanze dei curdi. ”La problematica non e’ esplosa adesso e che anzi ha radici lontane, nella errata politica in Iraq – sottolineano i parlamentari del M5S nelle Commissioni Difesa ed Esteri – In ogni caso noi ne abbiamo denunciato l’escalation gia’ da giugno”.

Nel frattempo i jihadisti saranno liberi di continuare a fare ciò che fanno…

dibattista

SEL – L’invio di armi ai combattenti curdo-iracheni che si contrappongono all’offensiva delle milizie radicali islamiche accentua i rischi di divisione del Paese e in ogni caso potrebbe essere decisa solo attraverso un pieno coinvolgimento del Parlamento e non, come sta accadendo oggi, attraverso una informativa alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. E’ questo il contenuto della risoluzione presentata in occasione della seduta comune delle commissioni dai gruppi parlamentari di Sinistra ecologia e liberta’.

Sel condanna “le persecuzioni ed atrocita’ commesse dai miliziani ISIS verso le popolazioni civili”, sottolineando “l’urgenza di una forte iniziativa internazionale nell’ambito delle Nazioni Unite per la protezione dei civili” ma boccia l’annunciata intenzione del Governo di armare i “peshmerga” curdi, iniziativa che “rischia di accelerare il processo di divisione dell’Iraq, e di rafforzare un progetto di Kurdistan iracheno indipendente, con conseguente ulteriore destabilizzazione in tutta l’area”.