17 agosto – Almeno 29 contagiati sono sparsi per Monrovia. Gli aggressori sono convinti che il virus non esista e sia solo un’invenzione governativa.
«Hanno abbattuto le porte e hanno saccheggiato la clinica», causando la fuga dei pazienti, hanno raccontato una testimone, Rebecca Wesseh, e il capo di un sindacato dei dipendenti della sanità.
Ora i Funzionari liberiani temono che l’Ebola potrebbe diffondersi presto nella capitale dopo che molte persone hanno fatto irruzione nel centro di quarantena ed hanno avuto contatto con lenzuola insanguinate e materassi. I residenti hanno rubato infatti attrezzature mediche, materassi e lenzuola sporchi di fluidi corporei, tra cui sangue, vomito, feci e sudore.
“Tutto tra le case si poteva vedere la gente in fuga con gli oggetti saccheggiati ai pazienti“, ha detto il funzionario, aggiungendo che ora si teme che “tutta la West Point sarà infettata.”
I pazienti fuggiti erano già risultati positivi ai test che accertano il contagio e stavano ricevendo trattamenti preliminari contro il virus prima di essere trasferiti in ospedale. Alcuni testimoni hanno riferito che gli aggressori, armati di bastoni, sostengono che il virus di ebola non sia presente in Liberia e accusano il presidente Ellen Johnson Sirleaf di voler guadagnare approfittando dell’emergenza. Con i pazienti sono fuggiti dalla struttura anche alcuni infermieri.