13 ago. – Il convoglio di aiuti umanitari raccolti dalla Russia per le popolazioni dell’est Ucraina si sta avvicinando al confine. Come riferisce l’agenzia Ria Novosti, i 287 camion bianchi del ministero delle Emergenze russo partiti ieri dalla periferia di Mosca- hanno raggiunto nella notte Voronezh e ora sono sulla strada per Belgorod. Secondo Mosca, le autorita’ ucraine hanno promesso di garantire la sicurezza del convoglio che e’ diretto verso un valico di frontiera controllato dalla forze di Kiev, tra la regione russa di Belgorod e quella ucraina di Kharkiv.
Non e’ ancora chiaro come le duemila tonnellate di aiuti entreranno in territorio ucraino. Stando a quanto riferito dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, i 287 Kamaz, una volta giunti alla frontiera, riceveranno targhe locali e l’operazione passera’ sotto l’egida della Croce rossa internazionale (Icrc). Kiev insiste, invece, affinche’ il materiale venga trasferito su altri mezzi e distribuito direttamente dalla Icrc. L’attraversamento del confine, a ogni modo, e’ previsto per domani, anche se non e’ stata ancora resa nota destinazione finale e rimane aperta la questione del corridoio umanitario chiesto da Mosca per distribuire gli aiuti.
La rappresentanza russa all’Onu a Ginevra ha fatto sapere che Mosca ha consegnato alla Croce rossa la lista dettagliata dei prodotti trasportati dal convoglio. L’assenza di tale elenco, fino a ieri, era ritenuta una violazione nelle regole per la consegna di aiuti umanitari e aveva contribuito ad alimentare i sospetti dell’Ucraina e dell Occidente sulla vera natura dell operazione lanciata dalla Federazione.
Vladimir Putin, intanto, parte per la Crimea, dove restera’ oggi e domani per una “visita di lavoro”. Il capo del Cremlino partecipera’ a una “riunione operativa con i membri del Consiglio di sicurezza” russo a Sebastopoli, e il giorno successivo incontrera’ i deputati della Duma e i capigruppo.
Con i parlamentari affrontera’ i “temi di attualita’ nella vita del Paese”. All’incontro parteciperanno anche il premier Dmitri Medvedev, il presidente della Duma, Serghiei Narishkin e alcuni ministri. (AGI) .