Confcommercio, consumi al palo. L’effetto bonus e’ “invisibile”

spesa5 ago. – Crescita lenta dei consumi a giugno secondo Confcommercio: l’aumento tendenziale e’ stato dello 0,4%, corrispondente a un +0,1% rispetto al mese di maggio.
Secondo l’associazione dei commercianti l’effetto bonus “e’ quasi invisibile”.
“E’ troppo poco rispetto alle attese – aggiunge Confcommercio – sono segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta ad un incoraggiante punto di svolta”.

Secondo Confcommercio, “allo stato attuale si conferma il permanere di un quadro economico privo di una precisa direzione di marcia, situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non puo’ non preoccupare molto”.
Secondo l’indicatore consumi di Confcommercio per il mese di giugno, “la cautela nell’interpretare i dati deriva anche dal peggioramento registrato a luglio proprio dal clima di fiducia delle famiglie, il secondo consecutivo, sintomo del permanere di uno stato di disagio caratterizzato dalla dominanza dell’incertezza per il futuro rispetto agli effetti reali di un maggior reddito disponibile”.

Nel dettaglio l’indicatore dei consumi di Confcommercio registra una crescita dell’1% della domanda di servizi, mentre la spesa per i beni ha registrato una variazione nulla rimanendo sugli stessi livelli dell’anno scorso. A giugno, variazioni positive rispetto a giugno del 2013 si rilevano per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+3,8%) grazie soprattutto all’acquisto di beni, per i beni e servizi ricreativi (+1,3%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+1,1%) settore su cui influisce l’incremento della spesa per gli alberghi.

Secondo Confcommercio invece una crescita piu’ contenuta si e’ registrata per i beni e servizi per la persona (+0,8%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%). Una riduzione particolarmente significativa, infine, ha interessato i beni e servizi per la mobilita’ (-1,1%). Riduzione dei consumi si sono registrate anche per l’abbigliamento e le calzature (-1,1%) e per i beni e servizi per la casa (-0,8%).
(AGI) .