2 agosto – “Di fronte al repentino propagarsi del terribile virus Ebola, alcuni governi europei, come quello del Regno Unito che ha scambi commerciali ed è collegato con voli diretti ai Paesi dell’Africa occidentale più colpiti, hanno già messo in campo strategie di prevenzione per il timore che possa diffondersi sul proprio territorio.
Se però il morbo dovesse propagarsi verso il Nordafrica, anche l’Italia potrebbe essere seriamente a rischio. Se consideriamo che da mesi approdano, anche ‘grazie’ all’operazione ‘Mare Nostrum’, sulle nostre coste barconi di immigrati e che tale fenomeno non pare affatto diminuire, non si può certamente sottovalutare la situazione.
Solo negli ultimi giorni sono arrivati ben 2.700 persone che vengono poi accolte nelle varie province e nei comuni d’Italia, compresa quindi anche l’Emilia Romagna. Purtroppo, i dati del contagio sono preoccupanti: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dall’inizio dell’anno sono ben 672 le persone uccise dal morbo e che sono 1.201 i casi accertati.
Il virus Ebola ha un periodo di incubazione di 21 giorni, non se ne conosce la cura e il tasso di mortalità è altissimo, pari al 90 per cento. Quindi, senza cedere all’allarmismo, è necessario che anche il nostro Paese, così come stanno facendo altre nazioni europee, metta in campo quei provvedimenti utili per contrastare eventuali casi del virus Ebola.
Per questo ho presentato un’interrogazione alla Regione Emilia Romagna per sapere se siano già state messe ‘in moto’, in via precauzionale e di concerto con il Ministero della Sanità, tutte le iniziative del caso affinché vi sia un rapido contrasto di fronte ad un eventuale caso/i del virus Ebola nel nostro territorio”.
Così il Consigliere regionale Andrea Leoni che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla Regione Emilia Romagna