Milano, 22 dic. – “Desidero sottolineare la totale innocenza del dottor Berlusconi ed enfatizzare che non ha nulla a che fare con i 600mila dollari“. A dirlo David Mills, legale inglese chiamato come teste nell’ambito del processo a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi. A conclusione dell’interrogatorio da parte del pm Fabio De Pasquale, Mills ha chiesto di poter prendere la parola. Il presidente del collegio Francesca Vitale ha consentito e l’avvocato in videoconferenza ha detto: “Mi scuso con tutti per i problemi che ho potuto causare. Non è sua – ha sottolineato riferendosi a Berlusconi – la colpa”.
“Tutto quello che riguarda Berlusconi e Bernasconi è soltanto una fiction. Una invenzione pericolosa“, aveva detto il legale inglese poco prima durante l’udienza a proposito di quei 600mila dollari, oggetto del reato contestato.
Anche oggi il Cavaliere, chiamato a rispondere per corruzione in atti giudiziari, era presente in Aula. Ha fatto ingresso a palazzo di giustizia da una porta laterale senza rilasciare dichiarazioni. Ha assistito, seduto in prima fila accanto al suo avvocato difensore Niccolò Ghedini, alla seconda parte dell’interrogatorio dell’avvocato inglese che ha risposto alle domande del pm in videoconferenza: Mills si trovava all’interno di un’aula della Corte di Londra assistito dal suo avvocato.
In sostanza, Mills ha chiarito che il denaro altro non è che una donazione da parte di Diego Attanasio, armatore napoletano suo amico. Non invece denaro elargito da parte di Carlo Bernasconi. Costui sarebbe stato chiamato in causa dallo stesso Mills, spiega il legale inglese al pm Fabio De Pasquale, semplicemente per nascondere chi era il vero estensore della donazione, ovvero Attanasio.
”Mi vergogno profondamente”, ha detto ancora Mills spiegando la ragione per la quale decise di coinvolgere Carlo Bernasconi in relazione al ‘regalo’ in denaro, oggetto del presunto reato. ”Dovevo spiegare al fisco inglese – chiarisce – il fatto che avevo trattato questo denaro come regalo e non come reddito, ovvero spiegare che ero in buona fede e non avevo cercato di evadere le imposte. Dal momento che non potevo utilizzare la storia di Attanasio, dovevo collegarmi a qualcun altro. Ho ragionato per molti giorni e ho immaginato di potermi collegare a Bernasconi. Me ne vergogno perché Bernasconi era stato un mio amico ed era morto due anni prima”. ”Mi vergogno profondamente – insiste Mills – ma l’ho fatto perché ero nel panico, non riuscivo a dormire, non ero in uno stato mentale normale”.
(Adnkronos)