De Bortoli: Prelievo forzoso, manovra da 20 miliardi e poi arriverà la Troika

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30 LUGLIO – Crescita giù, conti pubblici a rischio. Renzi? «La rovina dell’Italia», secondo quanto Ferruccio De Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”, avrebbe confidato ad amici.

Secondo De Bortoli, il governo Renzi sarà “costretto” a varare in autunno una manovra “lacrime e sangue” da 20 miliardi, cui seguirà la resa sostanziale alla Troika Ue, formata da Commissione Europea, Bce e Fmi, pronta a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” anche con un prelievo forzoso dai conti correnti.

Che le cose non stiano andando bene, scrive il newsmagazine “Investire Oggi”, lo si capisce dall’intervista che il premier ha appena rilasciato a “La7”, nella quale ha ammesso che sarà difficile centrare l’obiettivo di crescita dello 0,8% per quest’anno. Tuttavia, il premier ha aggiunto che una crescita dello 0,4% piuttosto che dello 0,8% o dell’1,5% sarebbe «indifferente», perché nulla cambierebbe nella vita ordinaria delle persone. «Se a fare la battuta non fosse il capo di un governo, ci sarebbe da ridere».

L’Italia sta precipitando nell’abisso infernale dell’Eurozona: difficile immaginare che per un’economia il cui Pil è del 9% più basso di quello del 2007 e che presenta una disoccupazione prossima al 13%, una crescita zero o una dell’1,5% sia uguale. Comunque sia, perfino Renzi è costretto alle prime ammissioni. Scenario confermato peraltro dal Fmi, secondo cui la crescita italiana per il 2014 non supererebbe lo 0,3%, mentre Bankitalia e Confindustria sono ancora più pessimiste, fermandosi allo 0,2%. Anche l’Istat avverte che la “ripresa” potrebbe non esserci stata nemmeno nel secondo trimestre. «Ormai – scrive Investire Oggi” – non esiste un serio analista che non preveda la necessità di una manovra correttiva a settembre». Per Jp Morgan e Mediobanca, la stangata sarà nell’ordine di 20 miliardi di euro, «che è anche la stessa cifra di cui si parla a porte chiuse nel Pd». Una mazzata secca: «Si vocifera che il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, stia pensando a un prelievo sugli assegni pensionistici oltre i 3 mila euro all’anno».

Secondo alcuni media, poi, alla manovra-tagliola crede anche Ferruccio De Bortoli, che ormai teme la possibile adozione del provvedimento più brutale – il prelievo forzoso – che precederebbe il commissariamento definitivo dell’Italia da parte della Troika europea. Sempre secondo “Investire Oggi”, dello stesso parere sarebbe il super-banchiere Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, a sua volta azionista in Rcs, il gruppo editoriale che controlla il “Corriere”. «Potremmo declassare le affermazioni di De Bortoli a semplice sfogo, a boutade, a esagerazioni del tutto personali e senza fondamento», precisa “Investire Oggi”, «ma stiamo parlando non solo del numero uno del principale quotidiano italiano, bensì di colui che gestisce l’organo di informazione dei salotti buoni italiani, che ha perfetta percezione di cosa pensi la finanza nazionale e internazionale».

Non possiamo neanche tralasciare che De Bortoli ha partecipato nel 2012 all meeting Bilderberg, a cui prendono parte i più potenti uomini di politica, finanza e stampa del pianeta, e quindi, «se De Bortoli arriva ad affermare che ci sarà una maxi-manovra da 20 miliardi, che sarà effettuato un prelievo forzoso e che alla fine arriverà la Troika, significa che verosimilmente ha informazioni che lo spingono a esternare simili frasi».

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2 thoughts on “De Bortoli: Prelievo forzoso, manovra da 20 miliardi e poi arriverà la Troika

  1. Questa è conferma che i politici mentono sapendo di mentire … in effetti i conti pubblici italiani sono addirittura in avanzo: quello che invece non va è il peso degli interessi sui debiti pregressi e i debiti correnti per l’acquisto degli euri stampati, guarda casa dalla BCE che è una banca privata. Dopo 10 anni di prelievi fiscali al limite dell’indecenza (sono tangenti mascherate) il risultato è lo strangolamento tutale dell’economia .. .continuare su questa strada equivale ad un suicidio a meno che non ci si distacchi quanto dall’europa e dai debiti a strozzo imposti da questa banda di banchieri! Dopo di che abbattimento delle accise, dell’IVA dei pedaggi autostradali, delle tasse locali e statali cominciando dall’abolizione dell’IRPEF ovvero della tassazione ” anticipata ” su stipendi e pensioni, ma ragionando invece che quersti NON sono redditi ma solo entrate di cassa e quindi detraendo tutto ….. con questo sistema si riverserebbero nelle tasche degli Italiani dai 240 a 280 miliardi all’anno e l’economia ripartirebeb subito .. dopo di che dopo 10 anni risanati i conti si può parlare di ritornare nell’europa a testab alta e non come zimbelli!

  2. Gli Italiani cominceranno a non pagare più i tributi straordinari, ne hanno già pagati troppi, la troika si rassegni !

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