29 luglio – Emorragia di medici dal Servizio sanitario nazionale. Entro il 2016 potrebbero andare in pensione – per limiti d’età – dai 7 agli 8 mila medici. E’ questo infatti l’effetto della norma inserita nel testo di riforma della Pa – in discussione alla Camera – che permette alle amministrazioni di pensionare d’ufficio tutti i dipendenti che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (42 anni e 6 mesi), e che abbiano – per quanto riguarda i medici – un’età anagrafica di almeno 65 anni. E’ quanto emerge da un’analisi condotta per l’Adnkronos Salute dall’Anaao Assomed.
“In base al conto annuale dello Stato 2012 – spiega il principale sindacato della dirigenza medica – i medici dipendenti del Ssn con un’età superiore a 65 anni erano 1.300, quelli con età tra 60 e 64 anni erano 13.000. Si può quindi ragionevolmente prospettare che nell’arco di tre anni (dal 2014 al 2016) la platea interessata sarà di circa 7.000-8.000 unità”.
E il futuro non sembra promettere nulla di buono. Secondo una recente indagine dell’Anaao giovani – che ha analizzato i dati forniti dalla Federazione degli Ordini dei medici, dall’Enpam, del ministero dell’Istruzione e dalla Ragioneria generale dello Stato sulle curve di pensionamento, fabbisogni specialistici e numero chiuso per l’accesso alle scuole di medicina e chirurgia – tra pensionamenti e numero sempre più esiguo di specializzandi, tra 10 anni mancheranno all’appello oltre 15.000 medici specialisti nel Ssn. adnk