26 luglio – Mascherine e antibatterici per chi è a contatto con il pubblico. E poi, l’invito – non è un obbligo – a sottoporsi a misure di profilassi per evitare i contagi da malattie infettive. È la circolare arrivata al personale dell’Ufficio immigrazione della Questura a Tor Sapienza.
Sono circa 300 i poliziotti romani che ogni giorno sono a contatto con cinque-seicento persone tra richiedenti asilo e rifugiati. Una circolare del genere, in via Pastini, non se la ricordavano da tempo, nemmeno quando circolava il pericolo Ebola. Così l’invito è stato letto come un implicito “innalzamento del rischio”. Della serie: «Perché proprio ora, solo ora, il Ministero mette le mani avanti?». Tanto che già l’80 per cento degli agenti ha aderito.
L’invito segue di un mese il comunicato del Coisp, sindacato do polizia
“Negare ancora che andiamo ogni giorno più pericolosamente verso un’emergenza sanitaria è da irresponsabili, oltre che da bugiardi. Insistere a minimizzare il rischio che le Forze dell’Ordine corrono svolgendo i servizi legati all’arrivo dei clandestini è un atteggiamento non più sopportabile di gravissima mancanza di rispetto e di considerazione non solo verso gli Operatori, ma soprattutto verso le rispettive famiglie ed anche verso tutti gli altri cittadini.
E’ ora di mettere la parola fine a questa situazione di precarietà e di pericolo comune e di mettere il problema delle centinaia di migliaia di migranti che arrivano in Italia nelle condizioni più disparate al primo posto dell’agenda della Politica, e non dell’agenda ‘ordinaria’, ma di quella delle emergenze!”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia