M. O.: Israele estende l’offensiva di terra, atteso oggi Ban Ki-moon

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19 lug, – L’esercito israeliano e’ pronto a espandere ulteriormente nelle prossime la sua offensiva di terra. Lo ha riferito una fonte militare alla stampa israeliana.
Nonostante il ferimento di tre soldati, due in modo lieve, in uno scontro notturno con “terroristi”, Israele vuole proseguire la sua offensiva per scoprire i tunnel di Hamas.

“In meno di 24 ore, Hamas ha perso 13 tunnel e l’esercito ha preso il controllo di tutti e tredici”, ha riferito la fonte al quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth. Secondo la fonte, alcuni dei tunnel, avevano le ‘bocche’ d’uscita sull’altro lato del confine con Israele.

Le Nazioni Unite hanno condannato il lancio di razzi di Hamas e l’intervento militare via terra da parte di Israele contro la Striscia di Gaza. Una posizione espressa ieri dal capo degli affari politici dell’Onu, Jeffrey Feltman, durante la riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza convocata su richiesta di Giordania e Turchia. Feltman ha anche sottolineato che “il cessate il fuoco è indispensabile e urgente”, ricordando il numero degli attacchi da entrambe le parti: “Dall’8 luglio oltre 2.000 razzi sono stati lanciati su Israele, e 1.900 attacchi sono stati portati avanti contro Gaza sia da terra che dall’aria”.

Per cercare di dare una svolta alla situazione oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, andrà in Medio Oriente: “Ban intende mostrare la sua solidarietà sia agli israeliani che ai palestinesi” e “aiutare, in coordinamento con gli attori regionali e internazionale, a mettere fine alla violenza e a trovare una soluzione”, ha aggiunto Feltman. Durante la riunione, l’ambasciatore palestinese all’Onu, Ryad Mansour, ha ricordato che “se il Consiglio di sicurezza fallirà nel tentativo di porre fine alle violenze contro la nostra gente, ci rivolgeremo alla Corte penale internazionale” dell’Aja. Mansour ha anche chiesto ai 15 riuniti nel Palazzo di Vetro di condannare l’azione militare israeliana.
Da parte sua l’ambasciatore israeliano all’Onu, Ron Prosor, ha detto che “Israele non ha avuto scelta”, ricordando che le forze in campo combattono a Gaza e non contro la gente di Gaza, nel tentativo di colpire solo “obiettivi terroristici” (secondo i dati Onu tuttavia il 70% dei morti palestinesi sono civili). Ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha riconosciuto a Israele “il diritto di difendersi”, ma ha aggiunto di essere “molto preoccupato” per una possibile escalation della situazione.