18 luglio – Nella provincia settentrionale siriana di Raqa, i jihadisti hanno lapidato una donna accusata di adulterio: lo ha denunciato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. E’ la prima esecuzione nel suo genere compiuta dallo Stato Islamico (Is) in Siria, che ha proclamato l’insediamento di uno califfato che va dalla Siria all’Iraq.
“Lo Stato islamico ha eseguito la sua prima condanna a morte con la lapidazione di una donna a Tabaqa, accusata di adulterio”, ha affermato l’ong che ha sede nel Regno Unito, riferendosi a una città nella provincia di Raqa, la maggior parte della quale è sotto il controllo dell’Is.
Testimoni sul posto hanno raccontato che la donna, di circa trent’anni, è stata uccisa dopo essere stato condannata a morte da una Corte islamica. “La situazione è insopportabile. La lapidazione è la peggiore punizione mai vista nella storia. Una morte veloce è molto più misericordiosa”, ha raccontato un residente all’Apf via Internet usando uno pseudonimo per motivi di sicurezza.
I residenti sono terrorizzati dai metodi imposti dall’ISIS, gruppo emerso durante la guerra civile siriana lo scorso anno. All’inizio i ribelli avevano accolto con favore l’appoggio dei jihadisti contro il regime di Damasco, ma da gennaio gli abusi compiuti sistematicamente dai membri dell’Is hanno spinto i ribelli siriani a combattere anche contro di loro. tmnews