14 luglio – Serghei Dolgov, un giornalista di Mariupol (Ucraina orientale) sequestrato il 18 giugno scorso, e’ stato trovato morto vicino a Dnipropetrovsk (Ucraina centrale): lo ha reso noto su Facebook il co-presidente dell’organizzazione separatista filorussa Fronte popolare Novorossia, secondo il quale dopo il rapimento il reporter sarebbe stato portato a Dnipopetrovsk e torturato.
Dolgov era il direttore del giornale ‘Khaciu’ v Sssr’ (Voglio tornare all’Urss) e raccoglieva informazioni sulle violazioni dei diritti umani delle forze ucraine nel conflitto nell’est del Paese.
Intanto le forze filorusse hanno perso 30 miliziani in seguito ad un attacco di artiglieria dell’esercito ucraino domenica pomeriggio nel villaggio di Aleksandrovka, nella regione di Lugansk, non lontano dal confine con la Russia. Lo rende noto Kostiantyn Knyryk, capo del centro informazione del ‘Fronte Sudorientale’ L’esercito di Kiev è riuscito lunedì a sbloccare l’aeroporto di Lugansk, capoluogo dell’omonima regione ucraina orientale, dopo intensi combattimenti contro i separatisti filorussi. Lo rende noto la presidenza ucraina sul proprio sito Facebook. Lo scalo era chiuso da settimane e, pur se controllato dalle truppe governative, era reso quasi inaccessibile dalle circostanti forze indipendentiste.
Oltre 30 mila ucraini hanno chiesto lo status di rifugiato o l’asilo politico in Russia in seguito al conflitto in corso nell’est del Paese: lo ha reso noto il capo del servizio federale per l’immigrazione Konstantin Romodanovsky in un incontro a Mosca con Vincent Cochetel, direttore dell’ ufficio per l’Europa dell’alto commissario per i rifugiati dell’Onu. Circa 500 mila ucraini, ha aggiunto Romodanovsky, hanno invece scelto di stare nelle regioni russe di confine e 130 mila hanno chiesto un soggiorno più lungo. tiscali