10 luglio – Berlino chiede al capo della stazione della Cia a Berlino di lasciare il Paese, dopo le rivelazioni secondo cui agenti tedeschi sarebbero stati al soldo degli Stati Uniti.
“E’ stato chiesto al rappresentante dei servizi segreti americani presso l’ambasciata degli Stati Uniti di lasciare la Germania”, ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert. Secondo fonti a conoscenza del dossier, il governo si è limitato a chiedere al funzionario della Cia di lasciare, senza dichiararlo ‘persona non grata’, dizione formale e diplomatica per l’espulsione. Si tratta del primo provvedimento del genere preso dalla Germania contro un agente americano dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Sul caso, la cancelliera Angela Merkel si è espressa sottolineando che spiare gli alleati, “è uno spreco di energia. Abbiamo così tanti problemi, dovremmo concentrarci sulle cose importanti”.
Ma la cooperazione tra i due Paesi va avanti – La cooperazione tra Germania e Stati Uniti, ha poi assicurato il portavoce del governo tedesco, continuerà ma “la fiducia deve essere reciproca”. “Per la Germania – ha continuato – è imprescinbile, nella sicurezza dei suoi cittadini e delle sue missioni all’estero, cooperare in maniera stretta e con fiducia con gli alleati occidentali. Tuttavia la fiducia e la sincerità devono essere reciproche”.
Sulla stessa linea Washington. L’ambasciata degli Stati Uniti in Germania, si legge in una nota della rappresentanza, ritiene “essenziale” che prosegua “la stretta cooperazione” con il governo di Berlino. “E’ essenziale – si legge nel comunicato – che la nostra stretta cooperazione con i partner di governo tedeschi prosegua in tutti i settori”.
Le decisione del governo tedesco arriva all’indomani delle nuove rivelazioni su un possibile secondo caso di agente tedesco al soldo degli Stati Uniti, dopo l’arresto, una settimana fa, di un impiegato dei servizi segreti Bnd che avrebbero trasmesso agli americani oltre 200 file in cambio di 25mila euro.