Omicidio rom a Casalotti, Roma, il presunto assassino: “Gli ho dato una lezione”
9 luglio – Si sarebbe vantano con gli amici al bar dopo aver ucciso di botte un suo connazionale. E potrebbero essere proprio le bottiglie lasciate fuori al locale – con le sue impronte digitali – ad incastrarlo. E’ stato fermato dalla polizia il presunto assassino del cittadino romeno di trentanove anni pestato e ucciso lunedì sera in una baracca alla periferia di Roma, in via Montagnana.
Si tratterebbe, secondo indiscrezioni riportate da Il Messaggero, di un connazionale di trentanove anni che vive in una baracca vicina. Gli agenti del commissariato lo hanno individuato nella tarda serata di martedì nei pressi del parco dell’Olgiata.
La polizia è arrivata sul posto – un bar della zona – e ha trovato le bottiglie ancora sul tavolo mentre il gruppo era andato via da pochi minuti. E’ bastato poco ai militari per individuare il presunto killer e fermarlo.
Le bottiglie sono state sequestrate per rilevare le impronte digitali e compararle con alcuni oggetti trovati nei pressi del luogo dell’omicidio, molto probabilmente usati dall’assassino per picchiare brutalmente la vittima.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo non intendeva uccidere la vittima ma solo “dargli una bella lezione”, come avrebbe spiegato agli amici al bar. Poi, quando ha capito che il suo “rivale” era morto, si sarebbe dato alla fuga.
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