3 luglio – “Una parte del sistema giudiziario francese viene utilizzato per scopi politici”, nel tentativo “di distruggermi”. Lo ha dichiarato l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo TF1 e alla radio Europe-1, in cui si è difeso dalle accuse di corruzione e violazione del segreto istruttorio per cui ieri è stato interrogato dalla polizia per 15 ore. Le autorità, ha aggiunto, lo hanno fermato “con il desiderio di umiliarmi”.
Ieri notte Sarkozy è stato interrogato in merito al sospetto che abbia accettato 50 milioni di euro da Muammar Gheddafi per la sua campagna elettorale nel 2007 e in relazione ai casi Bettencourt e Tapie/Lyonnais. Sarkozy, 59 anni, stava progettando il ritorno in politica dopo la sconfitta alle presidenziali per mano di François Hollande, ma queste vicende giudiziarie hanno messo tutto in forse.
Nell’intervista, Sarkozy ha respinto le accuse nei suoi confronti, insistendo sul fatto di non avere “mai tradito la fiducia” del popolo francese. L’ex presidente si è poi detto “profondamente scioccato” dalla durata della sua detenzione. “È normale che venga trattenuto per così tanto tempo?”, ha chiesto l’ex presidente, parlando poi di un non meglio specificato “complotto”. “I francesi devono conoscere” quello che sta succedendo in Francia e “devono poter giudicare liberamente, nella loro coscienza cosa sta accadendo”, ha aggiunto. tiscali