29 giu. – Massima allerta ad Amman per il pericolo che l’avanzata degli jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) possa raggiungere la Giordania. A preoccupare Re Abdullah sono state due manifestazioni che si sono tenute nei giorni scorsi nella citta’ di Maan, 250 chilometri a sud della capitale, dove per la prima volta sono apparse le bandiere nere dell’Isis.
Gli jihadisti stanno conquistando ampie zone dell’Iraq, controllano le frontiere con la Siria e la Giordania. Secondo il Washington Post, i miliziani islamici stanno facendo proseliti nel regno hashemita. Alle proteste di Maan hanno partecipato decine di giovani, alcuni a volto coperto, che hanno gridato slogan contro il re ed esposto striscioni inneggianti alla jihad. La citta’ e’ una tra le piu’ povere del Paese, con un tasso di disoccupazione altissimo, soprattutto tra i giovani, e potrebbe trasformarsi in un terreno fertile per l’estremismo islamico.
Le autorita’ giordane hanno blindato i 200 chilometri di confine con l’Iraq, hanno posto in stato di allerta la polizia di frontiera e hanno schierato carri armati e mezzi militari.
Ma piu’ che un’invasione dell’Isis, Amman teme che il movimento islamista stia creando una propria cellula nel Paese, una preoccupazione confermata da fonti di intelligence e dagli stessi manifestanti: “Non rispetteremo piu’ il governo e stiamo cercando un’alternativa che ci assicuri i nostri diritti, l’alternativa e’ lo Stato islamico”, ha annunciato uno dei dimostranti, Mohammed Kreishan. (AGI) .