23 giu. – Barack Obama ha avvertito che gli jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), gia’ presenti in ampie zone dell’Iraq e della Siria, potrebbero minacciare anche la Giordania e altri Paesi alleati. In un’intervista al programma della Cbs “Face the Nation”, il presidente americano ha ribadito che “l’ideologia estremista” dell’Isis “rappresenta una minaccia nel medio e lungo termine” per gli Stati Uniti.
“Dobbiamo in generale essere vigili”, ha affermato Obama, “in questo momento il problema con l’Isis e’ che sta destabilizzando l’Iraq”. “Questo potrebbe allargarsi ad alcuni Paesi nostri alleati come la Giordania”, ha affermato il presidente Usa. “L’Isis combatte in Siria dove, nel vuoto che si e’ creato, potrebbe ammassare piu’ armi e piu’ risorse”.
L’unico elemento rassicurante per Obama e’ dato dal fatto che gruppi “cosi’ violenti ed estremi, una volta che prendono il controllo del territorio, dopo un po’ vengono respinti dalla popolazione locale”.
Intanto i miliziani sunniti dello Stato islamico di Iraq e Siria (Isis) si sono impadroniti della citta’ di Ar Rutba, a 110 chilometri da Baghdad, e del valico di frontiera con la Siria a Qaim, in cui si trova un importante impianto di fosfati senza combattere. Lo ha detto a “Nova” una fonte del comando della polizia della provincia di Anbar.
“L’Isis ha preso il controllo di Ar Rutba e Qaim senza dover sparare un colpo”, ha detto la fonte. “I capi della polizia e un certo numero di ufficiali dell’esercito hanno deciso, dopo un incontro con i comandanti dell’Isis, di arrendersi senza resistere e cedendo le armi. A loro e alle loro famiglie e’ stato concesso di sfollare in abiti civili senza subire conseguenze”. I miliziani dell’Isis si sono impadroniti dei quartier generali della polizia e dell’esercito ad Ar Rutbah e dei posti di blocco lungo la strada internazionale. Inoltre, hanno portato via armi pesanti, carri armati e mezzi blindati, indirizzandoli verso centri di raccolta nelle aree occidentali. agi
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