19 giugno – E’ stato arrestato a Filadelfia dall’Fbi l’ultimo criminale nazista rifugiatosi in terra statunitense dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di Johann Breyer, un uomo di 89 anni, accusato di essere stato una guardia delle SS nei campi di sterminio di Auschwitz e di Buchenwald.
In tribunale Breyer è apparso pallido, magro e con lo sguardo spaurito. I legali hanno spiegato che soffre in particolare di demenza senile. Ma vista la gravità delle accuse, i giudici hanno negato all’uomo la libertà su cauzione.
Dalla Germania, intanto, dove su di lui pendono ben 158 capi di accusa, le autorità tedesche hanno già chiesto a Washington la sua estradizione.
Breyer è nato nella ex Cecoslovacchia. Si sarebbe unito alle Waffen SS all’età di 17 anni e sarebbe stato assegnato ai reparti di guardia nei più tristemente famosi campi di sterminio.
È accusato di aver partecipato nel 1944 alla strage di centinaia di migliaia di ebrei ungheresi, cecoslovacchi e tedeschi, svolgendo servizio soprattutto nel campo di Birkenau, l’area di Auschwitz dove si trovavano le camere a gas. Breyer riuscì a immigrare negli Usa nel 1952, dove finora ha ha condotto una vita pressochè normale.