11 giugno – Il Nord dell’Iraq nelle mani degli estremisti. L’offensiva dei militanti jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq nel Levante (Isis), gruppo ispirato ad Al-Qaeda, costringe alla fuga decine di migliaia di persone da Mossul, la seconda città del Paese. E i jihadisti avanzano verso Sud-Est, nella provincia di Kirkuk, di cui controllano ormai ampi settori.
Il Paese, incapace di affrontare la minaccia jihadista, chiede l’appoggio delle Nazioni Unite, della Lega Araba e dell’Unione Europea. Il Premier Nouri Al Maliki ha richiesto al Parlamento di dichiarare lo stato d’emergenza in tutto il Paese. Una misura che dovrebbe essere votata dall’assemblea questo giovedì.
Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha espresso la sua profonda preoccupazione per la crisi in corso e gli Stati Uniti hanno dichiarato che l’avanzata dello Stato Islamico dell’Iraq nel Levante rappresenta una seria minaccia non soltanto per la stabilità dell’Iraq ma dell’intera regione. EURONEWS
La gente in fuga
Decine di autovetture si sono messe in fila a un posto di controllo curdo: secondo quanto riporta la Bbc (vedi video in basso) , i civili si starebbero dirigendo verso tre città della vicina regione del Kurdistan dove le autorità hanno allestito campi temporanei, sollecitando anche l’aiuto della comunità internazionale.
Un abitante in fuga da Mosul, Mahmud Nuri, ha raccontato alla France presse che, all’arrivo dei jihadisti, “le forze armate hanno buttato via le armi, hanno tolto la divisa, hanno abbandonato le loro vetture e sono fuggite dalla città. Non abbiamo visto nessuno sparare un colpo”. Stando a quanto precisato da un generale, i jihadisti hanno così conquistato il quartier generale del governo provinciale e il centro di comando delle operazioni nell’intera provincia di Nineveh, così come l’aeroporto cittadino, liberando anche centinaia di prigionieri da tre centri di detenzione.
Mosul conta quasi due milioni di abitanti ed è la principale via di trasporto per l’export petrolifero. Ieri il premier iracheno, Nouri al Maliki, ha chiesto al parlamento di dichiarare lo stato di emergenza e ha invitato i civili a una “mobilitazione generale” contro i jihadisti. (con fonte Afp)