Roma Gay Pride, Vendola: liberarsi dalla cappa di oscurantismo e ipocrisia

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7 giugno -“Adesso fuori i diritti. 20esimo Roma Pride”: e’ lo striscione che apre il corteo del ventesimo Roma Pride, che sfila da piazza della Repubblica a via dei Fori Imperiali. Subito dietro lo striscione, per la prima volta nella storia del pride capitolino, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, insieme a tutti (o quasi) i presidenti di municipio con le fasce di rappresentanza.
Divertito e sorridente il sindaco al quale i manifestanti in testa al corteo hanno cantato, parafrasando una famosa canzone, “Marino, Marino, Marino mi voglio al piu’ presto sposar”.

Dopo avergli chiesto di metterci la faccia, con un video e un ashtag lanciati sul sito della manifestazione, gli organizzatori del Roma Pride hanno portato, oggi pomeriggio in Piazza della Repubblica, un cartonato a grandezza naturale del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Abbiamo portato ironicamente Renzi al Pride perche’ con il suo 40% dovrebbe lottare per i nostri diritti”. A parlare e’ il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo che aggiunge: “finora nonostante le promesse in campagna elettorale, non ha fatto ancora nulla. Ci auguriamo che, anche se non sara’ presente fisicamente al Pride, Renzi cambi verso”.
“Chiediamo al Governo in carica di non fare la danza del rinvio e a non giocare a rimpicciolire cio’ che appartiene alla sacralita’ dei diritti“.

Cosi’ il leader di Sel e governatore della Puglia, Nichi Vendola, giunto in piazza della Repubblica, insieme al suo compagno, per il Roma Pride. “Credo che – ha proseguito – sia il momento di rompere gli argini e far straripare la domanda di libertà che ha diritto di avere diritti. In Italia, bisogna liberarsi dalla cappa di oscurantismo e ipocrisia che in questi anni ci ha impedito di fare i conti con la modernita’ e la soggettivita’”. “L’Italia ascolti le storie e le voci del Pride.

E’ tempo di pari diritti e pari dignita’ per tutte e tutti“, scrive invece su twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Udu e Rete Studenti Medi oggi insieme alle associazioni LGBTQ al ventesimo Gay Pride di Roma in piazza “per costruire insieme un nuovo cambiamento culturale partendo dai diritti”.
Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari, spiega in una nota Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi, “oggi saremo in piazza al Pride di Roma, in difesa dei diritti e contro le discriminazioni. Il progresso culturale del nostro Paese passa anche di qui, attraverso l’affermazione che siamo tutti uguali, che abbiamo tutti pari dignita’, nel riconoscimento delle nostre diversita’. Riteniamo sia un passo fondamentale anche per sconfiggere il bullismo omofobo dilagante nelle nostre scuole”.

“Nel ventesimo anniversario del primo Pride di Roma la Cgil e’ presente, ora come allora, a sostegno delle lotte per l’eguaglianza e la liberta’, contro il pregiudizio e contro ogni forma di discriminazione nel mondo del lavoro, nella scuola e nella societa’”. Ad affermarlo e’ Vera Lamonica della Cgil Nazionale, aggiungendo che “concreti avanzamenti sul terreno dei diritti civili possono concorrere a far ripartire il Paese. C’e’ bisogno che le norme raccolgano quanto e’ oramai maturato nelle coscienze e nella quotidianita’ della vita”.
(AGI) .

One thought on “Roma Gay Pride, Vendola: liberarsi dalla cappa di oscurantismo e ipocrisia

  1. Vendola quando parla di oscurantismo ed ipocrisia è ovviamente autobiografico !

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