La povertà ‘avvelena’: a tavola sempre piu’ alimenti scaduti e contraffatti

nas3 giu. – La crisi pesa anche sulla qualita’ dei cibi e per risparmiare si diffonde l’utilizzo di ingredienti ‘low cost’ che spesso nascondono frodi e adulterazioni”. E’ la denuncia della Coldiretti, secondo cui dall’inizio della crisi a oggi e’ aumentato del 248% il valore di cibi e bevande sequestrati dai Nas perche’ “adulterati, contraffatti o falsificati”

. Nel 2013 in Italia sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro, soprattutto prodotti base come la carne (25%), farine pane e pasta (15%), latte e derivati (9%), vino ed alcolici (7%); elevata la percentuale di sequestri riferiti alla ristorazione (18%).

(Nel frattempo la UE è impegnata in questi passatempi Lotta all’obesità: nuove tasse e scritte shock sul cibo come sulle sigarette)

“Gli ottimi risultati dell’attivita’ dei Nas – sottolinea Coldiretti – confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perche’ si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacita’ di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualita’ o metodi di produzione alternativi sui quali e’ importante garantire maggiore trasparenza”. “Lo dimostra il fatto – prosegue Coldiretti – che le importazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro nel 2013, con un aumento del 20% rispetto all’inizio della crisi nel 2007.

Sul mercato mondiale sotto la pressione della crisi e’ sostenuto il commercio di surrogati, sottoprodotti e aromi artificiali utilizzati per nascondere la bassa qualita’ degli alimenti. Si tratta di preoccupazioni che riguardano anche l’Italia che e’ un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati ingredienti di diversa qualita’ come il concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate proveniente dall’estero”. Sempre nel 2013, sono aumentati del 14% gli allarmi alimentari nel nostro Paese con ben 534 notifiche sulla sicurezza di cibi e bevande potenzialmente dannosi per la salute, sulla base del sistema europeo di allerta rapido per alimenti e rispetto al 2007.

“Si tratta – ricorda la Coldiretti – di un balzo record nel numero di notifiche nazionali al sistema di allerta comunitario per la prevenzione dei rischi alimentari, rispetto allo stesso periodo di cinque anni fa: l’82% degli allarmi alimentari che si sono verificati in Italia sono stati provocati da prodotti a basso costo provenienti dall’estero”. “Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempire barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come made in Italy”, denuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che “gli inganni del finto made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non e’ stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la meta’ delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere”. AGI