28 mag. – Meglio suicidarsi subito che rischiare di essere cremati un domani: e’ quanto hanno deciso i sei anziani cinesi che dall’inizio del mese si sono tolti la vita ad Anqing, nella provincia dell’Anhui, dove dal primo giugno scattera’ un nuovo regolamento che prevede l’obbligo di cremazione.
La misura punta a recuperare terreni coltivabili arginando l’ampliamento dei cimiteri, ma rappresenta un passo troppo grande per gente legata a una tradizione millenaria di commemorazione degli avi che prevede la sepoltura in bara e la costruzione di una tomba.
Secondo il Beijing News, una donna di 91 anni, Wu Zhengde, si e’ impiccata il 5 maggio non appena venuta a conoscenza del nuovo regolamento. Un altro anziano si e’ gettato in un pozzo e un altro ancora si e’ avvelenato. Zheng Shifang, 83 anni, si e’ uccisa dopo aver visto un funzionario che segava in due la sua bara, acquistata in anticipo come e’ costume fra gli anziani in Cina. Secondo gli avvocati che difendono le famiglie che si oppongono all’obbligo di cremazione, si tratta di un provvedimento illegale. (AGI) .