23 magg – Il gran maestro della P2 attacca Renzi e Berlusconi. Sull’Italia dice “solo un tributo di sangue può dare una svolta”. Licio Gelli, gran maestro della Loggia P2, non le manda certo a dire al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano definisce l’ex sindaco di Firenze “bambinone. Pieno di parole e molto ridotto di fatti. Non destinato a durare a lungo”. Addirittura sospinto da una manina americana.
Proprio nelle scorse settimane il premier era stato accostato al venerabile, definito “il boy scout di Licio Gelli”da Beppe Grillo. A detta del 92enne ‘maestro’ le riforme di Renzi sono goffe e rivendicata la ‘ristrutturazione’ del Senato come una sua idea. “Era presente nel piano R di Rinascita nazionale”.
L’attacco al rottamatore continua: “Si è circondato di mezze tacche. Gli ex lacchè di Berlusconi”. Fa una serie di nomi: “Gianfranco Fini, Angelino Alfano, Renato Schifani, personaggi non certo di rilievo”. Ne ha anche per il leader di Forza Italia: “Ha sbagliato con le giovani donne, ma soprattutto circondandosi di personaggi di bassa levatura”. Nel suo giudizio sembra accomuni molto i due politici. Sicuramente non è il primo.
Per quanto riguarda il futuro della nostra nazione Licio Gelli non è ottimista: “probabilmente – dichiara – solo un tributo di sangue potrà dare una svolta, diciamo pure rivoluzionaria a questa povera Italia”.
Domenico Rosa