Festival di Cannes: il diario della seconda giornata

La delegazione del film sul red carpet del Festival di Cannes
La delegazione del film sul red carpet del Festival di Cannes

La seconda giornata del Festival di Cannes comincia con il secondo film del Concorso, Mr. Turner di Mike Leigh, accolto con grande entusiasmo da parte dei giornalisti.
Il film del regista e sceneggiatore britannico è una biografia del celebre pittore romantico William Turner, «uno dei più grandi pittori di tutti i tempi» secondo Leigh. Che aggiunge: «Era radicale e rivoluzionario, un soggetto ideale per un film. Ho voluto sottolineare la tensione tra il suo lato mortale e quello spirituale che gli consentiva di catturare il momento».
A dare volto a Turner, uno fra gli attori feticcio del regista inglese, Timothy Spall: «Tre anni fa mi sono trovato nell’ufficio di Mike Leigh a parlare di questa idea di un film su Turner. Ho cominciato a dipingere, e ho letto molto». E sulla preparazione per questo ruolo, aggiunge: «Era un uomo molto divertente, e quello che mi ha maggiormente attratto è la sua aspirazione. Ho inoltre lavorato sulle sue emozioni. Il rapporto con la madre gli ha lasciato delle cicatrici nel cuore, e gli effetti erano ben evidenti nel rapporto che aveva con le donne».
Per Leigh di tratta della quinta partecipazione al Festival: la prima volta è stata con Naked nel 1993, grazie a cui si è aggiudicato i premi per la miglior regia e per la migliore interpretazione maschile (a David Thewlis), e a quella presentazione hanno fatto seguito quelle di Segreti e bugie, con cui ha vinto la Palma d’oro, tre anni più tardi, di Tutto o niente nel 2002, e di Another Year otto anni dopo. Tutte le volte in Concorso.

Nel pomeriggio è la volta di un’altra apertura, quella della sezione Un certain regard, con il film Party Girl di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, tre compagni di studi de La Fémis (la più importante scuola di cinema della Francia), che in quanto debutto dietro alla macchina da presa concorre anche per il premio Caméra d’or.
Angélique, ex ballerina di cabaret oggi sessantenne, riceve una proposta di matrimonio da Michel, uno fra i suoi clienti più affezionati. La prospettiva di una vita completamente differente la costringerà a fare i conti con il suo desiderio di continuare a divertirsi.

Nella stessa sezione si prosegue con Loin de mon père, della regista e sceneggiatrice israeliana Keren Yedaya.
Per lei un ritorno sulla Croisette sicuramente gradito: alla sua prima partecipazione, con Mon trésor nel 2004, si è aggiudicata la Caméra d’or, e il suo film successivo, Jaffa, è stato presentato nel 2009.

 

Luca Balduzzi