6 mag. – “Bisogna dare molta attenzione alle politiche di allargamento dell’Unione europea e alla politica estera europea che si trova di fronte a crisi molto pericolose e acute come quella ucraina dei rapporti con la Russia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che questa mattina ha ricevuto al Quirinale il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor.
Intanto e’ di fatto chiuso l’aeroporto di Donetsk, capoluogo dell’omonima regione separatista dell’Ucraina orientale, dove e’ in corso una vasta operazione militare dei governativi contro le milizie filo-russe: le autorita’ aeroportuali hanno infatti annunciato che tutti i voli in arrivo e in partenza dallo scalo locale sono stati cancellati, senza peraltro fornire alcuna motivazione “Disposizione del Servizio di Aviazione Statale Ucraino”, si limita a scandire un laconico comunicato ufficiale.
La sospensione dei voli e’ stata confermata anche da un portavoce delle sedicenti forze di auto-difesa, Miroslav Rudenko. Le ragioni “sono ignote”, ha sottolineato Rudenko. “Forse stanno preparandosi a un assalto”, si e’ pero’ poi affrettato ad aggiungere, alludendo agli avversari. “Noi siamo fermamente contrari, questa citta’ ha una popolazione di un milione di persone”, ha ammonito. Al momento comunque la situazione sembrerebbe relativamente calma.
Il ministro dell’Interno di Kiev, Avakov, ha reso noto che sono oltre trenta i filo-russi rimasti uccisi nel corso dell’offensiva governativa nell’Ucraina orientale. Il dato e’ stato sostanzialmente confermato dagli avversari: un portavoce delle sedicenti milizie di auto-difesa, Miroslav Rudenko, ha parlato infatti di “circa” trenta morti registrati soltanto ieri nella regione del Donetsk, “civili compresi”, mentre il numero dei feriti e’ “due o anche tre volte superiore”, equivalente cioe’ alle “decine” indicate da Asakov.
Il ministro ha quindi confermato la morte in combattimento di quattro soldati e il ferimento di ulteriori venti. Tra i miliziani separatisti eliminati, ha affermato, c’erano anche “abitanti della Crimea”, “russi” e “ceceni”. agi