28 apr – Agenti della squadra mobile della Questura di Ragusa hanno fermato sette egiziani, tra cui un minorenne, perché ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione con 281 persone a bordo, soccorsa in mare da una nave militare che ha poi sbarcato i migranti ieri a Pozzallo. Tra i sette fermati, tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, c’è anche un intero nucleo familiare composto da un padre e tre figli, uno dei quali, appunto, 14enne.
«State tranquilli, qui in Italia non ci succederà alcunché, ci staremo pochi giorni e poi saremo fuori». Così il figlio maggiore del ”comandante”, considerato il ”raìs” dell’organizzazione, ha rassicurato gli altre sette scafisti, compreso suo padre e due fratelli più piccoli, uno dei quali ha 14 anni, mentre la squadra mobile della Questura di Ragusa li stava fermando nell’ambito delle indagini sull’arrivo, ieri a Pozzallo, di 281 migranti.
L’episodio è avvenuto a conclusione della lettura del verbale di fermo che, per legge, è stato tradotto dall’italiano ed è stato letto loro in arabo. Vista della tensione tra i componenti del suo gruppo, il ”raìs” li ha tranquillizzati: «Siamo in Italia, tra pochi giorni – ha detto loro – torneremo liberi…».