27 apr – La crisi non ferma la crescita delle rimesse degli immigrati, che si confermano un elemento cruciale dell’economia globale: infatti, secondo i dati appena diffusi dalla Banca Mondiale, nel 2014 i soldi inviati a casa dai lavoratori residenti all’estero saliranno a 581 miliardi di dollari. Nel 2016, inoltre, questo totale dovrebbe toccare i 681 miliardi di dollari con una crescita del 25% sul 2013.
La parte piu’ consistente di questo flusso e’ diretta verso i paesi in via di sviluppo, che quest’anno vedranno un’aumento delle rimesse del 7,8% a 436 miliardi. Una somma che, sottolinea la Banca Mondiale, supera di gran lunga il totale degli aiuti allo sviluppo stanziati da paesi e istituzioni e che rappresenta un flusso di capitale più stabile rispetto agli investimenti esteri.
In molti paesi, le rimesse di chi vive all’estero rappresenta una percentuale consistente rispetto alla quota di ricavi dell’export di beni e servizi (in Nepal e’ quasi il doppio, nelle Filippine il 38%). I paesi che beneficiano maggiormente – in valori assoluti – di questi flussi di capitali sono India (70 miliardi nel 2013) e Cina (60 miliardi), seguite dalle Filippine (25 miliardi). In rapporto al Pil, invece, l’apporto delle rimesse e’ piu’ forte in Tagikistan (52 %), Kyrgizistan (31%), Nepal e Moldavia (25%).