Giuba, 18 apr. – E’ costato decine di vittime l’attacco di massa contro una base delle Nazioni Unite avvenuto ieri in Sud Sudan: lo ha confermato un portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, aggiungendo peraltro che al momento e’ impossibile stabilire con certezza il numero dei morti e dei feriti a Bor, capitale dello Stato orientale di Jonglei, il piu’ vasto e popoloso ma anche tra i piu’ instabili del Paese africano, al confine con l’Etiopia.
Presentandosi come semplici manifestanti pacifici, un folto gruppo di individui si sono presentati all’ingresso del complesso, dove sono ospitati circa cinquemila sfollati, per consegnare una nota di protesta, nella quale si lamentava l’accoglienza accordata a presunti seguaci de leader ribelle ed ex vice presidente Riek Machar, destituito lo scorso luglio.
Si trattava invece presumibilmente di attivisti filo-governativi, che a un certo punto si sono aperti la strada a forza e, una volta entrati, hanno aperto il fuoco all’impazzata. Un primo bilancio ufficiale da’ conto di almeno venti persone uccise e settanta ferite ma, stando a fonti riservate Onu, sarebbero come minimo 48 coloro che hanno perso la vita. La citta’ nei mesi scorsi e’ stata teatro di continui combattimenti tra insorti e soldati fedeli al presidente Salva Kiir, passando piu’ volte di mano. (AGI) .