Ebola, Oms: in Guinea quasi 200 casi e 122 morti

ebola17 apr.  – Sono ormai quasi 200 i casi di Ebola segnalati dal ministero della Sanità della Guinea all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo l’ultimo aggiornamento si parla di 197 casi clinici, tra cui 122 decessi. Non tutti i casi sono stati confermati, precisa l’Oms, mentre sempre finora sono 24 gli operatori sanitari contagiati in Guinea, con 13 morti. Casi clinici di Ebola sono stati segnalati a Conakry (47 casi, tra cui 16 decessi), Guekedou (117 con 80 morti), Macenta (22 con 16 morti), Kissidougou (6 con 5 morti), Dabola (4 con 4 morti) e Djingaraye (1 con 1 decesso).

La ricerca dei possibili contatti dei pazienti continua in tutte le aree raggiunte dall’epidemia. Si stanno cercando anche tutte le persone che hanno avuto contatto con un operatore sanitario deceduto tre giorni fa. A Conakry, 60 volontari stanno assistendo gli operatori del ministero che hanno posto sotto osservazione 221 contatti dei pazienti. I soggetti che hanno sviluppato sintomi sono stati posti in isolamento “come misura precauzionale”.

Squadre di medici dell’Oms, insieme alla Global Outbreak Alert and Network Response e a Medici Senza Frontiere (Msf) stanno affiancando il personale medico e infermieristico presso l’Ospedale di Donka, per rafforzare il triage dei pazienti, la gestione dei casi e la prevenzione delle infezioni.

Nel frattempo dal Mali il ministero della Sanità segnala che i campioni di sei casi sospetti si sono rivelati negativi. Discorso diverso in Liberia, dove le autorità parlano di 27 casi clinici di Ebola con 13 decessi. Mentre un caso sospetto segnalato ieri dalla contea di Nimba è stato riconosciuto in laboratorio come un caso di febbre di Lassa. Due pazienti rimangono ricoverati in ospedale e 33 contatti rimangono sotto osservazione medica. Il 15 aprile, infine, le autorità della Sierra Leone hanno comunicato all’Oms 12 casi sospetti di Ebola. “L’Oms non raccomanda eventuali restrizioni di viaggio o commerciali da applicare a Guinea, Liberia, Mali e Sierra Leone in base alle informazioni correnti disponibili”. (Adnkronos Salute)