Il gigante incatenato Un libro del libraio Martin Schulz, scritto appositamente per fare propaganda elettorale alle Elezioni Europee 2014.
Schulz, anche se in Germania appare come una voce alternativa alla CancellieriSSima Merkel è uno dei maggiori criminali politici europei. E’ presidente del parlamento e propone per la UE un’agenda di riforme, ma sempre più spesso ha degli attacchi di mal di pancia perchè, mai come adesso, l’Unione Europea è stata così messa in discussione.
Dopo cinque anni di crisi indotta, cioè: ideata, pianificata, costruita e gestita, finalmente il crimine perpetrato dal progetto europeo si trova davanti alla reale possibilità del fallimento. Schulz nel suo libro si chiede: cosa succederebbe se finisse l’esperienza dell’euro, o addirittura quella dell’Unione? Inoltre, siamo veramente disposti a rinunciare al progetto europeo, che ha saputo garantire la pace nel nostro continente per oltre sessant’anni?
Il presidente del Pe è sicuro che valga la pena dargli un nuovo impulso per farlo progredire e motiva qui le sue teorie in modo chiaro ed efficace e minaccia uno scenario irrealistico e inquietante come: crollo del mercato interno europeo, disoccupazione alle stelle, gli Stati europei inevitabilmente sottoposti al potere degli Stati Uniti e dei paesi in crescita come la Cina, mentre all’interno monta la minaccia del populismo di destra. Insomma, la situazione che prospetta è quella attuale. Martin Schulz, uno dei più convinti europeisti (micojoni…da libraio a Presidente del PE), elenca tutto ciò che nell’Europa di oggi non va (…ma va?) puntando l’indice soprattutto sul deficit democratico, sulla mentalità degli Stati membri ancora legata all’ambito nazionale, e sulla mancanza di una politica estera unitaria.
Schulz si scaglia inoltre contro le illusioni degli euroscettici (gli euroscettici sarebbero quelli che non accettano questa Ue gestita dall’eurocrazia finanziaria globalizzata asservita ai poteri mondialisti come il NWO) e argomenta con forza in favore di una vera democrazia europea che sappia mantenere un ruolo di rilievo nello scacchiere globale e allo stesso tempo preservare quel modello sociale (ai rom e immigrati tutto, agli autoctoni niente) che tanto è ammirato (?) nel resto del mondo.
Dal 2012 presidente del Parlamento Europeo, Schulz ha militato nella spd tedesca dall’età di diciannove anni. Già libraio, sindaco della sua cittadina natale, nel 1984 entra nel direttivo nazionale del partito, e nel 1994 è eletto per la prima volta nel Parlamento Europeo, dove presiede il gruppo socialista tra il 2004 e il 2012. Oggi è lui il candidato ufficiale del Pse per la presidenza della Commissione Europea.