28 mar – Carlo Cottarelli, commissario straordinario alla spending review ed ex direttore del Fondo monetario internazionale, si sfoga sul suo blog, dopo le polemiche relative al suo stipendio. E mette nero su bianco la propria posizione reddituale e patrimoniale. “Chi scrive a proposito del costo del Commissario per lo Stato, dovrebbe stimare che il mio lavoro costa alla Repubblica Italiana circa 28.500 euro l’anno”, scrive Cottarelli. Cioè circa duemila euro al mese.
Il commissario alla revisione della spesa ha messo online anche gli assegni percepiti come ex direttore del dipartimento degli Affari fiscali del Fondo monetario internazionale. Il Corriere della Sera oggi in edicola scrive:
Ed ecco spuntare la casa di Washington del valore di 850 mila dollari in comproprietà con la moglie, come quella di Cremona, da 250 mila euro. E le attività finanziarie: investimenti nel Fondo Azimut per un milione e 800 mila euro. Poi la pensione percepita dal Fmi: 220 mila euro. E il compenso da commissario: 258 mila euro, circa 140 mila netti: «380 euro al giorno», precisa in parentesi.
Cottarelli spiega di aver scelto di tornare a lavorare in Italia e, di conseguenza, di percepire qui la pensione del Fondo monetario internazionale per la quale ha versato i contributi negli Stati Uniti, assoggettandola così al prelievo fiscale del nostro paese. “Le tasse che pago in Italia sulla pensione del Fmi coprono più dell’80% del compenso che ricevo per il lavoro di commissario (115 mila euro di tasse contro 140 mila di retribuzione netta)”. Infine una promessa: “Naturalmente, se come da me proposto, si riducessero i compensi per i dirigenti pubblici, troverei giusto che la stessa riduzione si applicasse alla mia retribuzione, anche se, formalmente, il ruolo di Commissario non è equiparato a quello di un dirigente pubblico”.
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…e noi paghiamo!!!!