Reggio Emilia: i soldi per pagare gli hotel ai profughi sono finiti

profughi25 mar – I seimila euro messi a disposizione in fretta e furia per coprire i costi del soggiorno dei quaranta profughi giunti senza preavviso venerdì sera a Reggio stanno per finire. Secondo i calcoli, martedì il fondo messo a disposizione dalla Prefettura per fare fronte all’improvviso invio dei rifugiati da parte del ministero dell’Interno, sarà praticamente esaurito. Un problema che verrà affrontato già oggi durante un incontro informale tra le associazioni e il Comune, che stanno cercando nuovi alloggi per i profughi arrivati in buona parte dalla Somalia, in fuga dalla guerra civile che affligge il corno d’Africa.

Martedì, invece, ci sarà il summit ufficiale alla presenza del prefetto Antonella De Miro e delle forze dell’ordine, per valutare le possibili alternative rispetto all’attuale sistemazione offerta in due alberghi – il City di via Roma a Reggio e il Gabbiano di Sant’Ilario – ai quali vengono versati 30 euro al giorno per coprire l’occupazione delle camere. Ma le opzioni in campo sono pochissime. Impossibile infatti alloggiare i profughi nelle baracche dell’ex cantiere della Tav a Cella, ormai fatiscenti e sulle quali la protezione civile di Reggio ha posto il veto. Un’esperienza che aveva offerto conforto nel 2011, quando giunse in città un centinaio di profughi africani.

Senza una nuova iniezione di fondi da parte del ministero bisognerà trovare un accordo diverso con gli albergatori. Difficile pensare, però, che faranno credito senza ottenere in cambio garanzie specifiche dalle autorità. Le associazioni e l’amministrazione reggiana stanno cercando quindi un piano alternativo.

È necessario individuare spazi liberi che possano essere concessi in uso praticamente gratuito e in grado di ospitare la comunità di stranieri per un periodo di tempo ancora da determinare. Difficile quindi poter ipotizzare l’arrivo di nuovi profughi senza ulteriori risorse, come abbozzato nelle ore scorse dal ministero, alle prese con un’emergenza senza fine.

Gli sbarchi avvengono ormai senza sosta, complice il mare calmo che ha aumentato l’attività degli scafisti in partenza dal nord Africa. Ulteriori arrivi metterebbero in crisi la macchina della solidarietà reggiana, che attende informazioni puntuali e la stipula di una convenzione grazie alla quale poter meglio organizzare gli interventi. Lo sforzo degli operatori in queste ore è stato massimo.

Non ci sono state soste e i profughi vengono seguiti tutto il giorno, accompagnati alla mensa della Caritas per i pasti e alle visite mediche previste dal protocollo sanitario. gazzettareggio

2 thoughts on “Reggio Emilia: i soldi per pagare gli hotel ai profughi sono finiti

  1. Ci sono sempre le abitazionei dei compagni che hanno deliberato per l’albergo…

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